Finale scudetto, Milano si arrende
Siena sempre più padrona guida 3-2

Finale scudetto, Milano si arrende Siena sempre più padrona guida 3-2
di Carlo Santi
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Martedì 24 Giugno 2014, 00:28 - Ultimo aggiornamento: 00:29
MILANO - L’impresa di Siena al Forum, una squadra che non finisce mai di stupire, a un passo dall’addio nel campionato per via del fallimento del club, ma ancora determinata a vincere lo scudetto. Adesso, dopo il successo (68-72) di stasera, il drago biancoverde comanda la serie 3-2. La Montepaschi ha capovolto ogni pronostico nella serie della finale scudetto contro Milano, l’Armani da tre partite non trova il vestito giusto per essere bella.



Stasera l’EA7 era attesa, dopo i due passi falsi in Toscana, al riscatto, alla spallata a Siena prima di fere suo lo scudetto, mercoledì al PalaEstra. Dove, invece, Milano dovrà tornare con il terrore addosso, condannata a vincere per cercare il tutto per tutto nella bella al Forum di venerdì sera.



Stasera l’incredibile Siena ha vinto 72-68 e adesso crede davvero nella possibilità di vincere l’ottavo titolo di fila. Un’impresa che porta la firma della squadra ma, soprattutto, di Otello Hunter e ci Carte. La Mens Sana è stata sempre padrona della sfida salendo anche a +10 (49-59) con un super Hutner, 18 punti per il centro che ha vinto il confronto con Samuels, ma anche con un Carter ispirato, preciso sempre come lo è stato Haynes mentre Janning, stavolta, è incappato in una serata opaca.



Nei primi 20’ l’Armani ha tirato assai male, nessuna tripla (contro le 5 di Siena) e alla fine ne ha messe a segno quattro, la metà dei rivali. Gentile è rimasto a lungo in panca per i falli (3 alla fine del secondo quarto), Hackett, pure in crescita, non ha tirato bene ma è stata la cattiva organizzazione di gioco a penalizzare i padroni di casa in una gara che per molti minuti è rimasta in equilibrio anche se le accelerazioni di Siena e la sua difesa hanno fatto la differenza.



Dicevamo di un avvio brutto in attacco, con conclusioni poco convinte soprattutto con Hackett mentre Siena è stata subito brillante, con Haynes e con capitan Ress. Inseguire è stata la parola d’ordine di un’Armani che ha qualità e talento ma non possiede la capacità di giocare tutti assieme. Con Gentile, Milano è riuscita a ricucire un po’ dalla lunetta (11-13) ma non è riuscita a tenere a bada Carter e neppure Nelson. Nessuno, proprio, nessuno, ha avuto la forza di trascinare Milano e solo Hackett, in penetrazione, ha illuso il Forum con un sorpasso (37-36) e poi Cerella ha fatto altrettanto più avanti.



Ma è stato, sempre, un fuoco di paglia perché puntuali di cecchini di Marco Crespi hanno spinto sull’acceleratore, Hunter ha fatto faville con le sue schiacciate mentre Jerrells e Langford, i tiratori dell’Olimpia, non hanno fatto la differenza. Neppure i quattro piccoli di Banchi, pur piazzando un 10-2, hanno potuto capovolgere una partita che era già scappata via.
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