ANCONA Il futuro di Marco Donadel sulla panchina dell’Ancona si deciderà sabato nell’incontro serale tra i dorici e la Juventus Next Gen. (ferma a 0 punti con una partita da recuperare). Nessun azzardo, nessuna esagerazione giornalistica. Solo cronaca e indiscrezioni delle ultime ore derivanti dalla sciagurata sconfitta di Cesena (4-0) che ha lasciato profondo malcontento in tutto l’ambiente biancorosso. Dirigenza compresa che si è riunita ieri mattina per fare il punto della situazione.
Panchina a rischio
Più che il ko, maturato contro una compagine top per la categoria senza alcun under nell’undici titolare, pesa la modalità.
Statistiche eloquenti
Eloquenti le statistiche del match. 4-0 il risultato finale, 8 tiri nello specchio a 0 per il Cesena che, complessivamente, ha calciato 14 volte verso la porta di Vitali (migliore in campo nonostante la debacle) contro le 4 doriche terminate abbondantemente a lato. Il tutto completato dal dato sugli angoli, 6-1 con l’unico corner anconetano battuto nel recupero. Con un potenziale offensivo con Spagnoli, Cioffi, Energe e due esterni come Peli e Martina non arrivare mai a calciare è indicativo in negativo. A livello complessivo, da quando si è stabilito all’ombra del Conero, Donadel ha totalizzato 3 vittorie (Rimini e Carrarese nei playoff il precedente campionato e Pineto quest’anno), 3 sconfitte (Recanatese, Gubbio e Cesena a cavallo dei due campionati) e quattro X (Lucchese, Lecco andata e ritorno e Entella tra playoff e campionato). Inoltre, come nel caso del 1-0 del cesenate Silvestri, si sono rivisti i fantasmi dei gol da palla inattiva. Incubo del torneo 2022-2023, culminato a Lecco con Battistini negli amari ottavi playoff.
L’esclusione del capitano
Sbalorditi gli addetti ai lavori per l’esclusione di capitan Gatto dalla formazione anti-Cesena. Peraltro, a beneficio di Coli Saco bocciato poi dallo stesso Donadel dopo soli 45’ per far entrare Energe. Cambiando ulteriormente sistema di gioco nel 3-4-2-1 (l’assetto era già passato nel primo tempo dal 3-5-2 al 4-3-3) a testimonianza di una gestione un po’ confusionaria e soprattutto di un’assenza di identità.
Il segnale sbagliato
Particolari anche le parole pronunciate da Jacopo Falanga (vice di Donadel), alla vigilia: «Turnover? E’ possibile. Il mister vuole una sana competizione fra tutti i componenti. Devono esserci degli stimoli. Non ci sono titolari inamovibili». Confrontando le formazioni iniziali di Ancona-Pineto e Cesena-Ancona è lampante che il riferimento non possa che essere al capitano (la panchina di Energe è figlia di ragioni tattiche, ndr). E un segnale così, in una gara del genere, può essere stato deleterio. Per la squadra e tutto il resto.
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