Capolavori d’arte delle Marche salvati dal sisma, Italia Nostra lancia l'allarme per i ritardi nel recupero dei borghi feriti

Madonna in Trono con bimbo e santi
Madonna in Trono con bimbo e santi
di Lucilla Niccolini
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Venerdì 19 Marzo 2021, 06:40

ANCONA - S’intravvede una luce in fondo al tunnel. Anche per i beni culturali delle Marche danneggiati dall’ultimo sisma. Il restauro di quattro opere d’arte, portato a termine grazie al contributo di Italia Nostra, è stato presentato ieri nel corso di un webinar, coordinato da Cesare Crova.

 
Il recupero
Nel corso dell’incontro il presidente della sezione di Italia Nostra di Macerata, Antonio Pagnanelli, ha cominciato raccontando le vicende legate al recupero di due tele appartenenti alla cappella rurale di Santa Maria delle Grazie di Camerino – una Madonna con Bambino e santi del ‘500, e un San Girolamo seicentesco – e di un Crocifisso in legno policromo, venerato dalla popolazione di Cessapalombo, recuperato dalla chiesetta di S. Benedetto. Ha esordito Pagnanelli: «Sono 14mila, le opere d’arte che il crollo di chiese e cappelle aveva messo a rischio nel territorio del cratere. Una volta in sicurezza, negli otto depositi della regione, si sta lentamente procedendo al restauro. Si è deciso di dare la precedenza, contando sul Lascito Monti in dotazione di Italia Nostra, alle due tele di Santa Maria delle Grazie, per esporle di nuovo nella chiesetta rurale fuori Camerino, che sarà riaperta a giorni».

A seguire, il forte valore identitario, che il Crocifisso, databile tra Cinquecento e Seicento, rappresenta per la comunità di Cessapalombo, è stato sottolineato nel raccontare il suo ritrovamento. «Sono stati i carabinieri del Nucleo Beni Culturali, al comando del tenente colonnello Carmelo Grasso – ha proseguito Antonio Pagnanelli - a individuare tra le macerie il prezioso oggetto, e a metterlo in salvo, sfidando i sospetti dei paesani.

Erano in borghese, li credevano “sciacalli”».


Un bel video di Italia Nostra documenta il recupero di un quarto oggetto, un tabernacolo, realizzato da Giorgio Vasari, appartenente alla cappella del Sacramento del Duomo di Ascoli. La storia dell’opera e del suo restauro sono illustrati nel filmato dagli interventi del presidente di Italia Nostra di Ascoli, Gaetano Rinaldi, della consigliera M. Gioia Sforza e del vescovo Domenico Pompili.


La sinergia
«Gocce nel mare – ha chiosato Antonio Pagnanelli – ma che sono il frutto della sinergia messa in atto da Italia Nostra, su impulso del presidente regionale delle Marche Maurizio Sebastiani, a sostegno del lavoro che deve sostenere la Soprintendenza Archeologia, una struttura, che si trova a operare, a causa della carenza di personale, in condizioni difficili». In conclusione, Pagnanelli ha lanciato un vibrato allarme per il ritardo nel recupero dei borghi terremotati, confortato dall’intervento della direttrice per la sicurezza del Patrimonio del Mibac, Marica Mercalli: «Il commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini si sta adoperando con energia per la velocizzazione delle procedure».

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