Fano, nella sala Morganti del museo splende la Pala Duranti restaurata

Nella sala Morganti splende la Pala Duranti restaurata
Nella sala Morganti splende la Pala Duranti restaurata
di Massimo Foghetti
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Venerdì 8 Dicembre 2023, 05:25 - Ultimo aggiornamento: 16:18

FANO - “Primus pictor in orbe”, primo pittore al mondo: con questo titolo tratto da un’espressione usata per il Perugino nel contratto stipulato per la realizzazione di 2 dipinti per la chiesa di Santa Maria Nuova a San Lazzaro, è stata inaugurata ieri mattina la mostra della pala Duranti, così chiamata dal nome dell’antico committente, appena tornata dall’Opificio di Pietre Dure di Firenze, dopo essere stata sottoposta a lungo restauro. 


L’allestimento


La mostra è stata allestita nella sala Morganti del Museo Civico, resterà aperta fino al 7 aprile 2024 e sarà visitabile nei giorni di venerdì e sabato dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19, di domenica e festivi dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 19.

L’ingresso è libero fino a 18 anni; il biglietto intero costa 10 euro, il ridotto 5. L’inaugurazione, ieri, è stata anticipata dalla presentazione del dipinto avvenuta nella sala di rappresentanza della Cassa di Risparmio di Fano da parte del sindaco Massimo Seri e dall’assessora alla Cultura Cora Fattori che, oltre ai ringraziamenti di rito, hanno sottolineato l’eccezionalità della esposizione, motivata dal risultato delle nuove indagini effettuate dai tecnici restauratori e soprattutto dalla rinnovata bellezza del dipinto di Santa Maria Nuova che può annoverarsi come capolavoro assoluto tra l’opera pittorica del Perugino. 


Le relazioni


Sono seguite le relazioni delle due curatrici della mostra, la professoressa Anna Maria Ambrosini Massari docente di Storia dell’Arte dell’Università di Urbino e la direttrice della istituzione fiorentina Emanuela Daffra. La pala del Durante è partita da Fano 2 anni fa soprattutto per essere sottoposta a un intervento di bonifica resosi necessario per la presenza di tarli; poi si sfruttò l’occasione per effettuare un intervento completo di restauro, reputato utile non solo per consolidare il tutto, ma per ricreare la lucentezza dei colori. «Certamente – ha evidenziato Anna Maria Ambrosini – Perugino fu a Fano nel 1488 e vi stazionò a lungo seppure saltuariamente, finché non concluse l’opera nel 1497. Da buono “perugino” pare amasse fare i bagni nella nostra riviera e non è azzardato dire che con lui ci fossero gli allievi della sua bottega, incluso il piccolo Raffaello che il padre, Giovanni Santi, anch’egli presente a Fano in quegli anni per dipingere la Visitazione, lo aveva condotto proprio dal Perugino perché imparasse il mestiere. Purtroppo le nuove indagini, come ha rivelato Emanuela Daffra, non sono riuscite a documentare la mano di Raffaello almeno su un quadro della Predella, tuttavia sono stati rinvenuti interventi attribuibili a più mani, il che dimostra l’elevata qualità degli allievi del maestro. 


La misura


Tra le scoperte è stato rinvenuto un paesaggio raffigurante il panorama di una città, poi cancellato sulla lunetta ed è risaltata l’eccezionale bravura del Perugino nel riproporre gli incarnati e di utilizzare i colori che ora hanno riassunto una lucentezza eccezionale. La mostra offre la singolare opportunità di ammirare la pala ad altezza d’uomo, inclusa la lunetta che solitamente si trova in alto e a distanza ravvicinata. Tra breve sarà disponibile un catalogo dedicato a Franco Battistelli.

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