Lo sceneggiatore Santoni vince a Venezia il Premio Sonego: «Non me l'aspettavo e poi con una storia ambientata nella mia Monte Urano»

Gianluca Santoni di Monte Urano all’Hotel Excelsior di Venezia con la targa del Premio Sonego per la migliore sceneggiatura
Gianluca Santoni di Monte Urano all’Hotel Excelsior di Venezia con la targa del Premio Sonego per la migliore sceneggiatura
di Chiara Morini
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Venerdì 10 Settembre 2021, 09:19

VENEZIA - «Non me l’aspettavo, è una grande emozione aver vinto il Premio Sonego con la prima sceneggiatura che ho scritto da solo, legata alla mia terra». Sono queste le prime parole a caldo di Gianluca Santoni, trentenne di Monte Urano, dopo aver conquistato la giuria con il suo “Non se po’ scappà”.
La giornata finale del premio, assegnato per la sceneggiatura di cortometraggi, s’è svolta ieri alla 78esima Mostra del Cinema di Venezia, nell’Hotel Excelsior. I nove sceneggiatori finalisti, scelti tra oltre 100, hanno illustrato i loro scritti e le loro storie, e poi c’è stata la premiazione. «Per l’originalità della storia, il tratto e la cura dei personaggi», è scritto nelle motivazioni che hanno portato la giuria a dare il primo premio all’artista monturanese.

Lo hanno giudicato Stefano Sardo, Erica Barbiani, Aaron Ariotti, Marina Pierri, Giulio Lepri e Ruben Marciano. Quest’ultimo, commentando lo script di Gianluca Santoni, ha detto che «è capace di saper piegare gli stereotipi tipici della commedia italiana a un contesto attuale e di adattare abilmente un fatto di cronaca alla narrativa».
Come è arrivato a produrre questo testo lo spiega lo stesso autore: «Sono partito da un fatto di cronaca successo in Lombardia e quando ho declinato la storia e ho costruito i personaggi l’ho fatto pensando a Monte Urano e al mio quartiere di origine», spiega Santoni. Il periodo storico è quello del lockdown duro del 2020, i protagonisti sono quattro anziani, e l’ambientazione è «in un piccolo paesino marchigiano», si legge nell’abstract, qui come detto, Monte Urano. Il corto narra la storia dell’amicizia tra i quattro, che non riescono a sopportare la noia del momento e che per farlo decidono di affidarsi a quello che per loro è la maggiore forma di conforto: un mazzo di carte. Ma c’è il classico imprevisto che rischia di mandare tutto all’aria.
«Questo è un primo mattoncino posato per costruire la pellicola – il commento di Santoni – si devono mettere insieme molti pezzi, per costruire quella che sarà la mia prima opera “corta”». Ma non demorde, ha passione da vendere, si sente anche solo parlandoci al telefono, ed è pronto a girarlo. «Lo girerò entro l’anno, poi lo farò uscire entro l’autunno 2022, in tempo per poterlo iscrivere ai primi festival di quel periodo». Intanto si gode l’emozione del primo premio che, oltre alla notorietà per la sceneggiatura, gli vale anche l’invito a partecipare come giurato al Premio Sonego 2022. Oltre a questo uno sconto per frequentare la scuola Holden e il premio comunicazione Advista, del valore di 1.500 euro, che dovrà utilizzare in servizi di supporto alla comunicazione del cortometraggio. 
Intanto va avanti con le sue attività.

A “casa sua”, a Monte Urano, questo sabato sera Gianluca Santoni coordinerà una rassegna di corti, nella piazza principale del paese, e continua a lavorare al suo primo lungometraggio. «Sto lavorando a questo per ora», conclude. 

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