PESARO - Ben 32 eventi in 60 giorni, con 20 serate di spettacoli dal vivo, cinque debutti assoluti, nove prime regionali, una coproduzione e 12 serate di video-produzioni, di cui cinque dedicate a Israele, tre ad artisti italiani e quattro al premio “Interfaccia digitale” che giunge alla seconda edizione: sono questi i numeri della XVIII edizione di Hangartfest, festival di danza contemporanea, che si svolgerà a Pesaro dal primo settembre al 30 ottobre, in tre preziosi luoghi della città: la chiesa della Maddalena, i Musei Civici, la Corte Franca Rame e Dario Fo di Palazzo Mazzolari.
Mercoledì primo settembre si alza il sipario alla Maddalena con la prima assoluta di Rab Express, spettacolo prodotto da Aiep e presentato da Cantiere Idina Who, in programma alle ore 21 e alle 22,30. Quattro sono gli appuntamenti con il collettivo interdisciplinare formato da Elisabetta Da Rold, Manuel Ghidini, Kateryna Kovalchuk, Pablo Ezequiel Rizzo e Ilaria Zanotti, cinque giovani creativi, tra danzatori, attori e artisti visivi provenienti dalla Paolo Grassi e dall’Accademia di Brera di Milano. Elisabetta e Pablo sono i “rab” (nelle lingue di origine slava “schiavi”, “servi”), nonché i dipendenti 4.0 di una distopica azienda hi-tech che pretende massima efficacia e velocità esecutiva: l’errore non è ammesso, pena l’espulsione dal sistema. Sabato e domenica sono invece previsti i primi appuntamenti della sezione “Video Box”. Il 4 settembre, il festival dedica uno speciale a Luca Silvestrini, coreografo marchigiano che vive e lavora a Londra da 25 anni, molto attivo con la sua Protein Dance Company sul versate della danza di comunità: si parte con il film The sun inside, vincitore del prestigioso Los Angeles Film Award nel 2020. Il lavoro coglie l’importanza della luce solare durante il periodo del lockdown e vede 152 contributi da artisti della danza che da tutto il mondo hanno cercato e inseguito il sole all’interno delle proprie case. Seguiranno le proiezioni di This is us e There and here, altri due lavori firmati da Silvestrini che interverrà poi, in una conversazione con la studiosa, insegnante e artista di danza Franca Zagatti. L’appuntamento di domenica 5 raccoglie invece, una selezione di opere: “Hu_Robot”, nuova tappa del lavoro di Ariella Vidach e Claudio Prati intorno alle forme di coesistenza tra uomo e tecnologia; Save, Click e Meccaniche Celesti, di Davide Calvaresi, artista e coreografo marchigiano tra videoart e coreografia digitale; Dialogues e Pianissimo di Michela Paoloni, anche lei coreografa e danzatrice marchigiana; Città Sacra, Vita Oltrevita, It Takes Two Tango e Dancers By The Fontain dell’artista polivalente Anna Albertarelli e del fotografo e videomaker Roberto Ruager.
La video danza
La serata si concluderà con la proiezione dei lavori di video danza del collettivo Cantiere Idina Who che mercoledì ha inaugurato il festival.