“Le Vibrazioni” aprono stasera alle 21.30 la rassegna “Ri-Suona la piazza” a Civitanova. Il frontman Sarcina: «Saranno 2 ore a cannone»

Francesco Sarcina e Le Vibrazioni (FOTO ROBERTO PATELLA/UFFICIO STAMPA)
Francesco Sarcina e Le Vibrazioni (FOTO ROBERTO PATELLA/UFFICIO STAMPA)
di Chiara Morini
3 Minuti di Lettura
Giovedì 2 Giugno 2022, 15:44

CIVITANOVA MARCHE - Sarà la band Le Vibrazioni ad aprire, questa sera, la rassegna “Ri-Suona la piazza” a Civitanova Marche, a partire dalle 21,30, in piazza XX settembre. Il concerto del gruppo guidato da Francesco Sarcina sarà preceduto dall’esibizione del cantante Briga (ingresso libero info: 0733 812936). Le Vibrazioni porteranno sul palco il nuovo Ep e i loro maggiori successi.

«Non tutti i brani dell’Ep - precisa Sarcina -. La versione completa la riserviamo alla tournèe invernale nei club, a partire da ottobre. A Civitanova, come nelle altre date, ci saranno brani anche per far cantare e ballare il pubblico. In estate è molto meglio». La scaletta è quasi pronta, l’hanno finita di impostare nelle prime due date del calendario estivo. «Sono state di rodaggio – prosegue - abbiamo definito lo schema dei concerti. Noi siamo prontissimi, e le prime impressioni ci fanno dire che è una cosa pazzesca! Il pubblico ha tanta voglia di live e di musica. Abbiamo visto molti giovanissimi, anche ventenni». Ragazzi che o non erano nati, o erano troppo piccoli per averli conosciuti dall’inizio, quando la band si è formata nel 1999. 


L’emozione
Questo per Sarcina può essere dovuto alla voglia di vera musica: «Forse molti di loro sono stanchi della presa in giro di parte del mondo musicale. Vogliono sentir suonare davvero, emozionarsi, sentire il sound entrare nelle viscere. E se la musica è fatta e suonata bene, funziona. Le nostre sono due ore a “cannone”, e anche i lenti finiscono per essere potenti.

Mi fa piacere vedere anche i giovanissimi ascoltare le giuste frequenze, e forse, credo anche che ciò sia dovuto alla voglia di correre e immedesimarsi nella musica dopo due anni di clausura». Le Vibrazioni hanno appena pubblicato un Ep, non un disco vero e proprio, perché non vogliono finire nel mare della musica di oggi. «Non voglio regalare le canzoni – commenta il frontman de Le Vibrazioni - Io le scrivo e ne regalo solo 5 o 6, il numero massimo che dovrebbe avere un Ep. Oggi i dischi d’oro e di platino si conquistano con i click, con la musica ascoltata online da casa. Io appartengo alla generazione che questi riconoscimenti li otteneva con chi usciva, acquistava dischi, e poi li ascoltava su supporto. A me non importa di avere un disco di platino con dei clic, a me importa del mio lavoro, e non do tutto. Del resto anche i grandi artisti degli anni ‘60 e ‘70 facevano così, un tempo. Facevano uscire i brani un po’ alla volta». Nell’Ep c’è tutto Sarcina, come del resto accade quando il frontman scrive i suoi brani. «“La vita oscena” è la canzone più mia – dice - in essa racconto tutto di me. Ed è una sorta di riassunto del mio libro “Nel mezzo”. Non mi sono sentito solo, racconto la mia storia, non creo tabù». Su tutta la loro carriera, le canzoni a cui sono più legati, sono quelle del primo disco: «Cito “Non mi pare abbastanza”, racconta di un nostro amico che si era suicidato quando eravamo giovani, e che oggi ancora ricordiamo quando suoniamo. “Xunah” ricorda quando siamo andati tutti insieme in Messico. Sono brani del nostro primo disco, quando eravamo ancora nella fase del sogno di essere famosi che poi si è realizzato. Ogni disco ha la sua storia». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA