Cabaret Amoremio incorona Lazzarin ma i mattatori della 37esima edizione sono Leone e Macchini

Cabaret Amoremio incorona Lazzarin ma i mattatori dell'edizione 37 sono Leone e Macchini
Cabaret Amoremio incorona Lazzarin ma i mattatori dell'edizione 37 sono Leone e Macchini
di Laura Ripani
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Lunedì 1 Agosto 2022, 02:35

GROTTAMMARE - Cinzia Leone che rottama un precedente riconoscimento - ottenuto sempre a Grottammare nell’anno 2003 - per la più prestigiosa Arancia d’Oro e Piero Massimo Macchini che, dismessi i panni del Provincialotto, strappa applausi a scena aperta raccontando il proprio - surreale - lockdown. 


La gara


Sono stati i due mattatori della 37° Festival nazionale dell’umorismo Cabaret, amoremio! che ha visto vincere il concorso riservato alle giovani promesse della comicità il padovano Mauro Lazzarin. La manifestazione si è conclusa con il ritorno in massa del pubblico, oltre 1300 spettatori nelle due serate di spettacolo (29 e 30 luglio), per la direzione artistica del romano Stefano Vigilante nella inedita location dell’Arena Parco dei Principi sul Lungomare sud. La giuria presieduta dal cabarettista Nduccio alla fine di un confronto serrato ha individuato tra i 6 finalisti «molto preparati e determinati» il veneto perché «Aiutato - si legge nella motivazione - dalla tipica musicalità della sua lingua, presenta il personaggio originale del disoccupato veneto, richiamando la postura scenica del grande Karl Valentin, con testi di grande simpatia non del tutto scontati e recitati con tempi calibrati». Un’edizione, quella del 2022 che ha dato spazio a nuovi linguaggi della comicità, portando per la prima volta sul palco di “Cabaret, amoremio!” esperienze di arte, intrattenimento e inclusione.

Il grande dittatore

Proprio all’insegna dei valori civili, infatti, sono saliti sul palco personaggi che hanno fatto ridere e insieme riflettere.

La prima serata peraltro si era aperta con alcuni frame del discorso di Charlie Chaplin nei panni di Hitler nel famoso film “Il grande dittatore” in piena sintonia con la serata che voleva ribadire i principi sui quali si basa la società europea e occidentale. Non a caso dunque sono arrivate le battute di Adel, il romano di colore e Daniele Gattano che - direttamente da Stand up comedy - ha tenuto il monologo sulle “lobby gay” prima di lasciare la scena a quella “Pezza di Lundini”, l’intervista straniante al conduttore rivelazione dello show cult Rai. 


Il copione


Anche la seconda serata si è aperta con le immagini tratte da un grande film: “L’Oro di Napoli”dove Eduardo De Filippo insegna ai suoi sgherri come fare un “pernacchio”. Sberleffi che gli ospiti hanno colto al volo: di Macchini si è già detto e poi il co-conduttore Gianfranco Phino (nella prima serata c’era stata Barbara Foria nei panni dell’attempata)che ha movimentato gli stacchetti quindi il vincitore dell’anno scorso Enrico Paris e Le Incoronate comiche, con un lungo e complesso pezzo sulla sordità. 
I timori
E se proprio qualche istante prima che le luci si accendessero sulla finale uno scroscio d’acqua ha fatto temere il peggio, alla fine anche quest’anno il festival dell’umorismo tra più longevi d’Italia è sopravvissuto grazie all’impegno del Comune di Grottammare, dell’Amat, della Regione Marche con il sostegno di Picenambiente spa e Linergy.

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