Il mito di Omero rivive in “Iliade. Il gioco degli dei”, testo di Francesco Niccolini che vede la drammaturgia di Roberto Aldorasi, Francesco Niccolini, Marcello Prayer e Alessio Boni. Boni sarà in scena, insieme a Iaia Forte alle 21,15 di domani, martedì 20 febbraio, al teatro Rossini di Civitanova Marche e alle 21 di mercoledì 21, al teatro la Fenice di Senigallia, per uno spettacolo della stagione dei Comuni e Amat. Insieme a Boni e Forte saranno in scena, in ordine alfabetico, Haroun Fall, Jun Ichikawa, Francesco Meoni, Elena Nico, Marcello Prayer ed Elena Vanni.
La storia
La storia in scena canta di un mondo in cui l’etica del successo non lascia spazio alla giustizia, gli uomini non decidono nulla perché sono manovrati dagli dei per una guerra lunga, che non ha né vincitori né vinti. «Potrebbe sembrare – spiega Boni – che lo spettacolo sia una sorta di strumentalizzazione, viste le guerre.
La carriera
Se si chiede ad Alessio Boni quale storia o personaggio gli ha dato di più nella sua carriera, lui risponde che «è difficile dirlo. Quando però sei giovane e ti fanno fare Strehler o lavori al cinema con Marco Tullio Giordana in “La meglio gioventù”, sono esperienze che ti segnano. Il film con Giordana in particolare: sei mesi di riprese, poi arrivato a Cannes. Con Giordana che a 4 mesi dalle riprese ci ha richiamato per girare alcune scene di collegamento. Non ci abbiamo pensato due volte, ci siamo organizzati alla meglio, con una mini troupe: avevamo tutti, tecnici e troupe compresi, già iniziato altri lavori. Ho anche fatto cose più complicate, ma sono state cose come queste che a 28-32 anni sono state per me, allora catartiche».