“Misericordia”, Emma Dante fino a domenica al teatro Rossini di Pesaro: «Teatro per aprire il cuore»

La regista siciliana Emma Dante
La regista siciliana Emma Dante
di Elisabetta Marsigli
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Giovedì 20 Maggio 2021, 20:59

PESARO - La voce delle donne, la loro fragilità e la loro disperata solitudine, rivivono in “Misericordia”, l’ultimo spettacolo di Emma Dante, in programma al Rossini di Pesaro da questa sera a domenica 23 maggio. La regista siciliana porta ancora sulla scena una forma di silenzio, profondo e definitivo, restituendo la voce a creature che, nella società e nella storia, non ne hanno: sono Anna, Nuzza e Bettina, che lavorano a maglia di giorno e si vendono di notte, le protagoniste di questa favola contemporanea.

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La storia di tre donne che si prostituiscono e di un ragazzo menomato che vive con loro in un monovano lercio e miserevole. “Misericordia” è un titolo emblematico per i tempi attuali: «Lo spettacolo racconta qualcosa che ha a che fare con la pietà. - racconta la Dante - Anna, Nuzza e Bettina, nonostante la condizione tremenda e disagiata di marginalità in cui vivono, scelgono di prendersi cura di un essere, Arturo, che, per quanto speciale, è problematico, non è facile da gestire, soprattutto in un tugurio misero e lercio come quello in cui vivono.

Eppure lo adottano, lo ricevono da una di loro che muore ammazzata sotto le percosse di un uomo, e lo crescono. Il loro gesto misericordioso è molto forte: non agiscono per interesse, né per egoismo; solo per amore. Allo stesso tempo, mi piacerebbe che il pubblico avesse nello sguardo quella misericordia di cui oggi si ha sempre più bisogno, che assistesse a questa storia con un atteggiamento accogliente. Le storie che racconto esistono davvero; anche se ci paiono lontane, sono reali e abitate da personaggi autentici. Gli animi si sono induriti, ma fortunatamente esiste il teatro, che per me serve e servirà sempre ad ammorbidire il cuore della gente, oggi terribilmente chiuso».


La violenza
In “Misericordia” si affronta anche la violenza sulle donne: «Argomento tanto attuale quanto irrisolto. Più frequente e terribile negli ambienti degradati dove non esiste difesa né modo per salvaguardare la vita delle persone in pericolo, perché c’è maggiore omertà. Ci sono tanti casi di vite disgraziate, di persone che non sanno dove trovare la forza per andare avanti. Credo che la paura di poter essere uccise sia forse ancora peggiore della morte stessa: svegliarsi la mattina e avere il terrore di incontrare per strada la persona che ci sta perseguitando è un incubo che uccide la vita stessa».

Un ritorno alla “lingua madre” per la Dante, tra siciliano e pugliese: «Forse non verranno colte proprio tutte le parole, ma la storia che veicolano arriverà tranquillamente a chi sia disponibile all’ascolto. Il teatro per me serve a creare un dialogo tra una persona “matura”, lo spettatore, e lo spettacolo, per definizione “immaturo”, in quanto giostra giocosa dell’orrore. Perciò non può essere il palcoscenico il luogo dove mostrare un prodotto dettato dall’esigenza di addomesticare, accomodare, coccolare il pubblico come se fosse un cucciolo bisognoso di cure: allo spettatore si chiede anche di fare uno sforzo». 


“Misericordia” è interpretato da Italia Carroccio, Manuela Lo Sicco, Leonarda Saffi, Simone Zambelli, luci di Cristian Zucaro. Da giovedì a sabato ore 19, domenica ore 17. Info: 0721.387621-20. 

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