Studente aggredito e rapinato in treno, le immagini scagionano l'imputato maggiorenne

Il tribunale di Pesaro
Il tribunale di Pesaro
di Luigi Benelli
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Venerdì 3 Maggio 2024, 03:10 - Ultimo aggiornamento: 4 Maggio, 11:22

PESARO Aggredito sul treno, a processo per rapina e tentato furto. Ieri la fine dell’istruttoria e la sentenza davanti al collegio di Pesaro per un 30enne marocchino. Secondo l’accusa nel marzo del 2022 il giovane, assieme a un complice connazionale minorenne (giudicato a parte al tribunale dei minorenni ndr) avrebbe avvicinato uno studente di rientro da Bologna all’altezza della fermata di Pesaro.

Il riconoscimento

Il 30enne avrebbe fatto da palo mentre il complice avrebbe strappato il portafoglio e la collanina allo studente.

Momenti concitati in cui il ciondolo è caduto a terra mentre il borsello è sparito. La vittima ha denunciato il caso ai carabinieri che si sono messi subito sulle tracce dei rapinatori. Hanno chiesto alla Polizia Ferroviaria i filmati di videosorveglianza del treno regionale Piacenza-Ancona. I carabinieri hanno inserito un fotogramma nitido di uno dei due ragazzi nella banca dati computerizzata per il riconoscimento facciale. Bingo. La percentuale di somiglianza era molto alta, così l’hanno mostrata alla vittima che ha riconosciuto uno dei suoi aggressori, quello finito a processo davanti al collegio e che avrebbe fatto da palo per la rapina.

Non restava che individuare l’altro. Ma i giovani non erano nuovi a questi fatti tanto che la Questura aveva già fermato il palo per un altro episodio simile. Con lui, tra gli altri, c’era anche il minorenne. La foto è stata mostrata alla vittima che ha quindi confermato l’identità. Entrambi sono finiti a processo per rapina e tentato furto. Ieri il pubblico ministero ha chiesto 5 anni e mezzo di condanna per il marocchino che è in carcere per altra causa, visti i precedenti per furto, spaccio e resistenza. L’avvocato dell’imputato, Emanuele Senesi, ha rilevato come il suo assistito non fosse coinvolto direttamente nella colluttazione, dato che si sarebbe disinteressato durante il furto. La stessa vittima avrebbe confermato il suo ruolo marginale. Il collegio, dopo una breve camera di consiglio, lo ha assolto perché il fatto non sussiste.

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