Franco Battiato, Puliani: «Vero artista pop, in privato rigoroso e sincero». "Il violino e la selce" il suo festival nelle Marche

Franco Battiato ha diretto il festival "Il violino e la selce" che da Fano si è allargato a tutte le Marche
Franco Battiato ha diretto il festival "Il violino e la selce" che da Fano si è allargato a tutte le Marche
di Lorenzo Furlani
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Mercoledì 19 Maggio 2021, 10:33 - Ultimo aggiornamento: 10:37

FANO - «In privato era come sulla scena pubblica, la stessa persona rigorosa, che pensava all’arte come valore assoluto, un modo di essere, perciò era sincero in tutto ciò che sosteneva o criticava». Massimo Puliani ricorda così Franco Battiato; il regista fanese e docente all’Accademia delle Belle arti di Macerata ha conosciuto il poliedrico artista, scomparso ieri all’età di 76 anni, nell’occasione straordinaria della riapertura nel 1998 del Teatro della Fortuna di Fano, chiuso fino allora per i danni bellici del 1944.

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«Quell’anno - rammenta Puliani - su iniziativa dell’assessore Martino Branca furono 4 le direzioni artistiche: Franco Battiato per la musica contemporanea con Il Violino e la Selce; il maestro Alberto Zedda per il festival lirico Barocco, io per la prosa con le produzioni di Bob Wilson e Moni Ovadia e Adriano Pedini per il jazz.

Con Battiato c’erano momenti comuni, visto il nostro interesse per l’arte e i linguaggi contemporanei».

Rassegna con nove edizioni
Il Festival Il Violino e la Selce era nato a Fano nel 1996 e tre anni dopo, con l’associazione “Marche musica contemporanea”, diventò una rassegna regionale con spettacoli anche a San Benedetto del Tronto, Gabicce Mare, Jesi, Ancona e Fermo. Se la cifra stilista di Battiato era la sperimentazione, quel festival, che diresse fino all’ultima edizione del 2004, a partire dal nome che alludeva alle sonorità della musica classica e di quella elettronica, ne fu il più compiuto programma perché era un laboratorio internazionale di contaminazioni e ricerca sulla musica contemporanea. «Battiato era un artista eclettico - commenta Puliani -: musicista, pittore, regista, scrittore, permeato dalle avanguardie, da una ricerca non solo estetica ma anche religiosa. Battiato sapeva coniugare la tradizione con l’innovazione. Era un vero artista pop». 


Il sindaco di Fano di allora lo ricorda «come una persona gentile e rispettosa che metteva subito a suo agio l’interlocutore. Sono dolorosamente colpito dalla notizia della sua scomparsa - dichiara Cesare Carnaroli -. Il Festival Il Violino e la Selce era frutto di una politica culturale strutturata con investimenti in quel settore che non si erano mai avuti prima. La notorietà di Battiato e la musica d’avanguardia attirarono l’interesse dei giovani costituendo un formidabile veicolo promozionale per Fano e la regione».

Franco Battiato, che per la rassegna si esibì in vari concerti, portò nelle Marche artisti come Bjork, Nyman, Sakamoto, Lou Reed, i Coldplay, i Simple Minds, Khaled e Patti Smith. Insieme a Paolo Conte, Ivano Fossati, Alice e Carmen Consoli. L’inventore del festival fu Martino Branca, a suo tempo tra i promotori del ‘68, alla facoltà di architettura dell’università La Sapienza di Roma, con gli “Uccelli”, gruppo di allievi di Paolo Portoghesi.

Il festival, scrisse, «era un osservatorio puntato sull’universo fantastico di un artista del nostro tempo». Oggi Branca rinuncia a commentare il lutto per il perdurante dolore dei veementi attacchi politici che lui e Battiato subirono da chi vinse a Fano le elezioni del 2004. Ma, a suggello, in morte del cantautore, Puliani suggerisce le sue strofe: «Ora il mare... lo porterà lontano a naufragare. Via, via, via da queste sponde, lontano sulle onde».

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