Inteatro, una maratona lunga dieci giorni con tante novità, c'è grande attesa per il performer sambenedettese Sciarroni

Alessandro Sciarroni di San Benedetto attivo nell’ambito delle Performing Arts
Alessandro Sciarroni di San Benedetto attivo nell’ambito delle Performing Arts
di Lucilla Niccolini
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Martedì 18 Maggio 2021, 09:47

POLVERIGI - Tra le belle consuetudini, che ci fa ritrovare la riapertura dei teatri, spicca Inteatro, scatola magica colma, anche quest’anno, di sorprese. Dieci giorni di spettacoli, dal 4 al 13 giugno, 8 dei quali prodotti da Marche Teatro. La danza, com’è nelle tradizioni del festival, si allea con arti visive, teatro di parola, musica e architettura. 
Per gli spettatori sarà una maratona di performance, a ritmi serrati, tra Polverigi, sede storica, e il teatro delle Muse di Ancona.

Dal 4 al 6 giugno ritroveremo le ambientazioni rustiche e signorili dentro e attorno a Villa Nappi, all’ombra dei pini secolari; tra le vie del paese di Polverigi; infine nella bolla di atmosfere rarefatte del teatro della Luna. Protagonista della prima trance di tre giorni sarà Alessandro Sciarroni, il performer marchigiano pluripremiato, le cui creazioni sono state prodotte da Marche Teatro fin dagli esordi. Nel Parco, dal 4 al 6 giugno alle 20, ogni sera sarà rappresentato uno dei suoi spettacoli di maggior successo: “Turning Orlando’s version”; “Capitolo terzo: In a Landscape”; “Save the last dance for me”. A seguire, alle 21.30 alla Luna, una vetrina di danza italiana, con lo studio di Ludovico Paladini, “Tales of FreeDoom”, il 4 e 5 giugno, e la prima nazionale de “Il mondo altrove” di Nicola Galli, il 6 giugno. E nei tre pomeriggi, alle 17 e alle 18.30, sarà Sanpapiè a condurre piccoli gruppi di pubblico per le strade del borgo, in un disegno coreografico molto coinvolgente, partendo dalla Chiesa di Villa Nappi, con “A\[1\]BIT_Open Sky”.


Al tramonto, appuntamento alle 19 nel Cortile della villa con il danzatore e coreografo Alessandro Carboni in “As if we were dust”: una trasposizione sulla scena di forme e relazioni tipiche della città contemporanea.

Altre sorprese, a partire dal 7 giugno, al teatro delle Muse. Alle 20.30, in sala grande, si potrà assistere alla prima nazionale di “Horizonte”, del Duo Kalos, con replica la sera seguente. Un viaggio poetico nei luoghi perduti della memoria, tra circo contemporaneo, danza e arti visive. Quindi, l’11 e il 12 giugno alle 20, la prima italiana di “Teatro Amazonas” dei Akzona Toloza. Propongono una rilettura degli ultimi cinque secoli della civiltà amazzonica, in una coproduzione di Marche Teatro ricca di colori e suggestioni.

Altri luoghi delle Muse, altri orari. Il gruppo Sotterraneo presenta, il 9 e 10 giugno dalle 18.30 in poi, nel portico del teatro, la durational performance “Europeana”. Il tempo di ascolto, per la lettura del testo di Patrik Ourednik, accompagnato da brani musicali, è soggettivo: lo spettatore può seguire in ogni momento. E poi, alle 20 nel Salone delle Feste, la stessa compagnia darà vita all’anteprima di “Atlante linguistico della Pangea”. Realtà virtuale, ogni giorno (ore 11, 16 e 20) in Sala Talìa, con la T.H.E. Dance Company di Singapore. E c’è anche uno spettacolo online: “TM”, della formazione belga Ontroerend Goed, 12 volte al giorno, per tutta la durata del festival.
Chiusura in grande, il 12 alle 19, nel Ridotto, con l’incontro con Romeo Castellucci, cui Marche teatro dedica una mostra fotografica e la proiezione di filmati dei suoi successi.

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