Il regista fermano Minervini selezionato per la rassegna “Un certain regard”: «Cannes? Sarà una sorpresa»

«È un film di finzione, storico e in costume»

una scena di the damned
una scena di the damned
di Massimiliano Viti
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Giovedì 18 Aprile 2024, 06:25 - Ultimo aggiornamento: 12:53

Dopo un’assenza di sei anni, Roberto Minervini torna nel grande cinema con “The damned”. La pellicola è stata selezionata per partecipare al concorso nella sezione “Un certain regard” al festival del cinema di Cannes che si svolgerà dal 14 al 25 maggio. Per il regista, autore e sceneggiatore fermano, The Damned è il sesto film. Il terzo a Cannes, dopo Louisiana (Un certain regard nel 2015) e Stop the Pounding Heart (fuori concorso, nel 2013). «Dopo molti film nati in quello spazio ibrido che è il "documentario di creazione", The damned rappresenta per me una sfida nuova: un film di finzione, storico, in costume, senza sacrificare il realismo, l'immediatezza e l'intimità dei miei lavori precedenti», afferma lo stesso Minervini. Che poi conclude: «Spero che The damned al festival di Cannes possa essere una sorpresa come lo è stato per noi che lo abbiamo realizzato».

L’ambientazione

Il film è ambientato nell’inverno del 1862. Nel pieno della guerra di Secessione, l'esercito degli Stati Uniti invia ad ovest una compagnia di volontari con il compito di perlustrare e presidiare le terre inesplorate. La missione travolge un pugno di uomini in armi, svelando loro il senso ultimo del proprio viaggio verso la frontiera. Il film è una coproduzione tra Italia, Usa e Belgio. È prodotto da Paolo Benzi per Okta Film, Denise Ping Lee e Roberto Minervini per Pulpa Film, Paolo Del Brocco per Rai Cinema, coprodotto da Alice Lemaire e Sébastian Andres per Michigan Films. Roberto Minervini firma la regia, il soggetto e la sceneggiatura.

La partecipazione

The Damned arriva dopo “What you gonna do when the world’s on fire? – Che fare quando il mondo è in fiamme?” del 2018, anno in cui il film partecipa alla mostra del cinema di Venezia.

Una pellicola molto fortunata e premiata in diversi concorsi. Dopo 6 anni il regista fermano torna sugli schermi annunciando un cambio di direzione, con un film che non è un documentario. Minervini può essere considerato il migliore regista marchigiano di sempre. Per lui parlano anche i premi: il David di Donatello vinto nel 2014 e il Nastro d’Argento conquistato nel 2016. Col suo cinema ha conquistato anche Jovanotti. Il “ragazzo fortunato” è rimasto colpito da “Lousiana” tant’è che nel tour 2015-2016 sceglie di proiettarne alcuni spezzoni mentre sul palco intona il brano Fango. Roberto Minervini, classe ’70, è nato a Fermo e cresciuto a Monte Urano. Laureatosi ad Ancona in economia e commercio, vola all’estero diviso tra il suo lavoro e la sua passione per il cinema. Si trasferisce a New York dove è consulente finanziario alle Torri Gemelle. Dopo 8 giorni dall’attentato perde il lavoro, viene indennizzato dallo Stato con uno stipendio garantito per 18 mesi che Minervini usa per pagarsi il master in Media Studies alla New School University. Da qui l’ascesa nel cinema. Roberto, che ha insegnato regia, sceneggiatura e realizzazione di documentari nelle Università De La Salle e San Beda a Manila nelle Filippine. Vive da tempo a Houston, in Texas. Ha sempre ipotizzato un film sulle Marche e non esclude un ritorno nella sua terra d'origine «dove i miei figli crescerebbero più tranquilli».

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