La rivincita del caffè: abbassa
il rischio di contrarre il melanoma

La rivincita del caffè: abbassa il rischio di contrarre il melanoma
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Martedì 23 Gennaio 2018, 16:43
Il caffè? Fa bene alla salute: un recente studio Airc mette in evidenza che riduce di due terzi il rischio di sviluppare il melanoma. Soprattutto sugli uomini. Ingiustamente accusato per anni di produrre danni al nostro corpo, ora sua maestà si prende la rivincita. E si comprende, dunque, come l’alimentazione possa essere di conforto per ridurre il rischio di certi tumori. Un passo avanti importante considerando che, ancora oggi, nonostante la ricerca, contro il cancro la battaglia non è vinta. Sono questi gli ultimi risultati di un’indagine sostenuta da Airc e pubblicata sull’International Journal of Cancer, che mostrano come i grandi bevitori di caffè ovvero coloro che ne consumano tre tazzine al giorno, hanno meno probabilità di contrarre il melanoma. La conferma giunge dall’esperto. Chiarisce, infatti, Domenico Palli, direttore della struttura complessa di Epidemiologia dei fattori di rischio e degli stili di vita dell’Ispo di Firenze e autore dello studio: “Il caffè ha avuto un passato di cattiva stampa ma, ora, si scopre che non è così nocivo. Che, anzi, fa bene, perfino sul fronte cardio-vascolare. Naturalmente, sempre osservando le giuste regole”. Il progetto che mette in luce questi risultati è il frutto di un’ampia indagine condotta su un campione di 150muila adulti. “Chi beve caffè vede ridursi il rischio di melanoma ma solo sugli uomini. Le donne? Ci stiamo lavorando”. Dunque, il caffè, al pari di altri prodotti come la cioccolata e l’olio di oliva, “è ricco di sostanze benefiche; in particolare, nel caffè, ci sono i polifenoli”, rilancia il professore. Ecco, perché, allora, integrando alcuni prodotti nella nostra alimentazione, si hanno effetti positivi su alcune forme tumorali. Aggiunge Palli: “Per ora, questi risultati si limitano al melanoma ma stiamo facendo altri accertamenti per vedere se il caffè ha effetti benefici anche su altri tumori. Su quello alla tiroide, per esempio, no”. Lo stesso professore fa notare: “Abbiamo anche osservato che lo stesso effetto non si ottiene se il caffè consumato è decaffeinato. Questo suggerisce che la caffeina potrebbe avere un ruolo determinante”. Il prossimo step sarà quello di chiarire in che modo la caffeina agisca contro uno dei tumori in aumento, il melanoma appunto. Chiude Palli: “Non sappiamo quale sia il meccanismo dietro l’effetto anti –cancro del caffè. Questo sarà uno dei prossimi obiettivi”.
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