Disfunzioni erettili ed infertilità:
tutti dall'andrologo senza paura

Disfunzioni erettili ed infertilità: tutti dall'andrologo senza paura
di Agnese Testadiferro
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Martedì 6 Febbraio 2018, 13:13
Cari uomini, niente paura! L’andrologo è dalla vostra parte. Una figura importante vocata alla risoluzione dei problemi, o disturbi, della sfera sessuale. Ecco un excursus su quelle che sono le problematiche più comuni per le quali la prevenzione, e la cura, sono possibili.



Infertilità maschile
Si definisce infertilità la mancanza di concepimento dopo 12 mesi di rapporti non protetti e con adeguata frequenza. «In passato si riteneva, in generale, che tale situazione fosse principalmente legata a cause femminili. Attualmente è dimostrato che il fattore maschile è presente in almeno 50% dei casi – afferma il professor Giancarlo Balercia, andrologo endocrinologo e direttore della Clinica di Endocrinologia, Ospedali Riuniti di Ancona, Università Politecnica delle Marche - Sicuramente un ruolo importante è giocato dal fatto che l’età in cui la coppia cerca la prima gravidanza risulta, per motivi sociali, sempre più posticipata. Al di là di questo, esistono una serie di fattori di rischio per la fertilità maschile che devono essere accuratamente ricercate ed eventualmente trattate». In particolare si tratta di fattori che, per tutto l’arco della vita, possono influenzare negativamente la capacità riproduttiva in modo transitorio o permanente. «Patologie come il criptorchidismo, il cosiddetto “testicolo ritenuto”, infezioni delle vie genito-urinarie e patologie prostatiche, varicocele, orchite post-parotitica, torsioni del funicolo spermatico, traumi e pregressi interventi chirurgici invasivi della regione inguino-scrotale, disordini endocrini, assunzione di farmaci, patologie genetiche cromosomiche e geniche, patologie da abuso di alcol e stupefacenti, patologie professionali come le esposizione a radiazioni ionizzanti o ad inquinanti chimici di provata tossicità per la spermatogenesi. A queste vanno aggiunte patologie sistemiche o d’organo fortemente debilitanti l’organismo e tutti i disordini che hanno implicazioni sulla funzione erettile ed eiaculatoria, situazioni che, in un modo o nell’altro influenzano tutte negativamente la capacità riproduttiva maschile». Un attento esame obiettivo della regione genitale è altrettanto importante «e dovrà prevedere la valutazione dei testicoli con ricerca di un eventuale varicocele, degli epididimi e del primo tratto dei deferenti, del pene, della prostata e vescicole seminali».

Disfunzione erettile
La disfunzione erettile è l’incapacità di raggiungere, e/o di mantenere un’erezione sufficiente per un rapporto sessuale soddisfacente. «Può comparire in tutte le decadi di vita, dal termine della pubertà alla vecchiaia; per alcuni uomini può essere un problema occasionale, per altri un problema frequente. È importante sottolineare che avere una disfunzione erettile non significa non essere capaci di avere un orgasmo o un’eiaculazione o non essere fertili». Un qualsiasi fattore perturbativo «neurologico, vascolare, ormonale, metabolico, psicogeno, agente su uno o più meccanismi implicati, può provocare problemi di erezione. È inevitabile che l’invecchiamento comporti una progressiva perdita di efficacia dei sofisticati sistemi che inducono l’erezione e quindi un certo grado di disfunzione erettile rappresenta un fenomeno parafisiologico nell’età avanzata». Tra i fattori di rischio «le malattie vascolari e cardiovascolari, patologie neurologiche, obesità sedentarietà, fumo, droghe, alcool; interventi chirurgici e radioterapici sulla pelvi». Da non sottovalutare i farmaci di comune uso psichiatrico o internistico, ma neanche il diabete mellito. «La prevalenza di disfunzione erettile nella popolazione diabetica è circa tre volte superiore rispetto alla popolazione non diabetica e insorge più precocemente». Condizione particolare l’ansia da prestazione. E poi, ricordarsi che quando il problema è passeggero è anche una questione di attrazione ed atmosfera. «E’ importante sottolineare come alla base del meccanismo erettivo ci sia una stretta sinergia tra il sistema nervoso centrale dove nasce il desiderio attraverso le sensazioni visive, tattili, olfattive e psicogene; il sistema vascolare, previa integrità dello stesso e delle vie nervose periferiche, e un adeguato ambiente». Parola di andrologo!
 


Eiaculazione precoce
L’eiaculazione precoce rappresenta «verosimilmente il problema sessuale più frequente che affligge l’uomo, interessando circa il 20% della popolazione maschile adulta. Se è vero che, nell’esperienza clinica quotidiana, le richieste di consulto andrologico per disfunzione erettile o per problemi di fertilità sono predominanti, un’accurata indagine anamnestica da parte dell’andrologo medico sull’aspetto eiaculatorio porta all’emergenza di problematiche di cui il paziente spesso non esplicita, sia per fattori culturali, sia per vergogna o altro». Si può considerare l’eiaculazione come precoce se avviene prima che il maschio lo desideri, «indipendentemente dal tempo o dal numero di spinte pelviche coitali. Il problema è quindi molto complesso e non può prescindere dall’interazione di coppia, almeno per quanto riguarda la decisione di intraprendere un iter diagnostico terapeutico». Il problema nasce quando c’è un problema di coppia, ecco perché va letto anche come un campanello d’allarme di un disagio di coppia.

Varicocele
Con il termine varicocele si intende «una dilatazione varicosa delle vene reflue del testicolo che trova la sua massima età di incidenza tra i 15 e 25 anni. Interessa circa il 10-20% della popolazione generale maschile e nell’85% dei casi è ubicato a sinistra, risultando a destra o bilaterale in una minoranza delle situazioni». La maggior parte dei varicoceli sono asintomatici e vengono incidentalmente riscontrati nel corso di iter diagnostici andrologici per infertilità o altro. Il disturbo più frequente è un senso di pesantezza fino ad un vero e proprio dolore compressivo nella regione scrotale corrispondente».

Il confidente dell’uomo
L’andrologo andrebbe considerato un fidato confidente dell’uomo. «Una volta erano le chiacchiere da bar la soluzione per esternare e “risolvere” i propri problemi, oggi c’è internet a contribuire in modo malsano alla distorsione mostruosa della verità su patologie e malattie sessualmente trasmissibili – afferma il professor Giancarlo Balercia, andrologo endocrinologo e direttore della Clinica di Endocrinologia, Ospedali Riuniti di Ancona, Università Politecnica delle Marche – Per essere certi di avere la risposta giusta ai propri problemi è bene avere un andrologo di riferimento. L’andrologo, in parole semplici, è ciò che per le donne rappresenta il ginecologo: è l’equivalente del ginecologo». L’andrologia è la branca della medicina che si occupa della salute sessuale e riproduttiva maschile – si legge nel sito www.amicoandrologo.it - Delle malattie dell’apparato genitale in grado di compromettere l’attività sessuale, la fertilità o la salute generale dell’uomo. L’imbarazzo e la vergogna impediscono, troppo spesso, l’avvicinarsi alla figura dell’andrologo, anche quando ci sono problemi o sintomi.
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