Sartarelli, le signore del vino: "Mia madre
mi ha convertito all'ottimismo"

Sartarelli, le signore del vino: "Mia madre mi ha convertito all'ottimismo"
di Lucilla Niccolini
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Domenica 7 Maggio 2017, 14:37
Donatella e Caterina sono cresciute nell’azienda agricola di famiglia a Poggio San Marcello. Innamorate alle colline marchigiane, consapevoli del valore di un prodotto che rispetta la natura, l’hanno saputo promuovere. Ottimiste, hanno idee chiare come il vino che producono. Donatella Sartarelli, classe 1959, dopo gli studi ha affiancato il padre Ferruccio nelle attività di famiglia, compreso il panificio-pasticceria. Nel 1990 con il marito Patrizio è a tempo pieno nell’azienda vinicola. È madre di due figli, Caterina e Tommaso. Caterina Chiacchiarini Sartarelli è nata nel 1981. Laurea in Economia ad Ancona dopo il gli studi alla Università Ludwig Maximilian di Monaco. Ha lavorato all’estero: in azienda segue i mercati stranieri. Parla tre lingue, fra cui predilige il tedesco.

1. Il momento più piacevole insieme? 
D: Alle cene di lavoro con clienti stranieri oppure a fare shopping in una capitale europea, a esempio a Parigi, che adoro. 
C: Quando viaggiamo insieme, in auto o in aereo, e possiamo parlare a ruota libera.

2.  Cosa vorreste fare insieme?
D: La crociera sul Nilo, come nel libro di Agatha Christie, e un viaggio lungo un mese con telefonini spenti. 
Una settimana al mare soltanto noi due. 
C: La crociera sul Nilo, come nel libro di Agatha Christie, e un viaggio lungo un mese con telefonini spenti. 

3. Cos’è più importante curare nella vita? 
D: La famiglia, i figli e il marito. Sono la base di tutto. 
C: Gli affetti, la famiglia, il lavoro. Ma soprattutto curare se stessi e la propria anima, essere in armonia con sé vuol dire essere in armonia con il mondo esterno. 

4. La stagione più gradita? 
D: Quel momento particolare dell’anno che va dalla fine della primavera, all’inizio dell’estate. Le giornate si allungano, l’aria di scalda. 
C: La primavera, ma anche l’inverno per la montagna. E l’estate per il mare. 

5. Il gusto, dote congenita o qualcosa che si impara? 
D: Non ho dubbi, è certamente una dote congenita. 
C: È una dote congenita, con il passar del tempo lo si può sicuramente migliorare, ma non lo si apprende, è innato. 

6. Il bicchiere, mezzo pieno o mezzo vuoto? 
D: Mezzo pieno-ottimismo. Io sono una persona ottimista e non sopporto le persone che si lamentano, perché mi danno molto fastidio. 
C: Di vino, immagino! Mezzo pieno, a casa nostra è proibito il pessimismo e sono banditi i pessimisti. Mia madre ci ha lavorato da sempre, con me ha avuto un po’ più da fare rispetto a Tommaso, ma penso ci sia riuscita. 

7. Più eccitante curare la vigna o produrre il vino? 
D: Curare la vigna, perché è il modo migliore per osservare la natura che rinasce, riprende vita. 
C: Entrambe, non mi occupo purtroppo né dell’una né dell’altra. È meraviglioso osservare vigneti apparentemente simili e botti tutte uguali dar vita a nettari unici e capaci allo stesso tempo di fungere da trait d’union tra persone anche differenti.

8. Moda classica o postmoderna?
D: Moderna, ma purché non sia mai eccessiva, nei colori e nelle forme. 
C: Classica. 

9. Ultimo pensiero prima del sonno?
D: Un pensiero ai cari che ci hanno lasciati molto presto. E ringraziare il Signore, perché tutte le persone che amo, compresi marito e figli, stanno bene. 
C: Ringraziare per ciò che si ha e per aver vissuto appieno un’altra giornata. 

10. E il primo al risveglio? 
D: Cercare di organizzare la giornata nel migliore dei modi, senza che mi debba arrabbiare per qualcosa che non funziona a dovere. 
C: Keep smiling e ricordarlo anche a coloro che contano nella mia vita, perché aiutare a far sorridere gli altri aiuta anche a far sorridere se stessi. 
 
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