La sarta e la look designer: "Io istintiva e
mamma perfezionista, ecco il guaio"

Egle Tempestilli (madre) Caterina Pancotto (figlia)
Egle Tempestilli (madre) Caterina Pancotto (figlia)
di Alessandra Cicalini
3 Minuti di Lettura
Domenica 29 Ottobre 2017, 16:12
Creative per dna, oltre che sangiorgesi doc, amano profondamente la moda e la bellezza della perfezione. Per ottenerle, bisogna però lavorare duro, come hanno fatto entrambe, l’una grazie alla rigida educazione ricevuta dalle suore e l’altra mettendosi in proprio dopo una lunga esperienza con un noto brand marchigiano. 
Egle Tempestilli (Montelparo, 1953) è figlia di una sarta, che le ha passato l’amore per la moda: negli anni ‘80 diventa magliaia specializzata , mentre commercia in pesce al mercato. Quando crea, «tutto deve essere perfetto».
Caterina Pancotto (P. S. Giorgio, 1977) vive a Milano, dove si occupa di comunicazione, immagine e stile. Due anni fa ha creato il suo brand Vibes, linea di teli mare e kimono fashion prediletti da vip come Maddalena Corvaglia e Natasha Stefanenko. 

1: Chi è la più creativa?
Madre: La più creativa ora è Caterina, ma io ho un motto: nessuno vede il tempo, la bellezza e la perfezione del risultato, tutti.
Figlia: Senza dubbio io, perché ogni giorno mi applico per incrementarla, facendo meditazione e osservando gli altri. 

2. Conta di più l’anima o il denaro?
M: Conta l’anima, unita al successo.
F: Per me conta solo il successo, inteso come frutto di lavoro, costanza e dedizione. 

3. Meglio l’eleganza o la bellezza per una donna?
M: La bellezza ha la sua importanza, ma l’eleganza, la finezza e la semplicità non sono mai banali.
F: Per una vera donna è importante la femminilità, ovvero quel giusto mix, tra bellezza, eleganza e complicità, da giostrare a proprio favore...

4. Mai state gelose l’una dell’altra?
M: No, tra noi mai nessuna gelosia... almeno che io ricordi!
F: Mai, tranne quel giorno che non mi fece uscire dal camerino di una boutique: avevo 16 anni e il mio corpo si stava trasformando, ma lei, in fondo, mi vedeva ancora come una bambina…

5. Un difetto che non sopportate dell’altra?
M: Caterina a volte è troppo istintiva, mentre io al contrario sono una perfezionista... qualche volta ci siamo scontrate proprio per questo.
F: Mia madre non accetta sbavature, nello stile e nella linea... una volta, vedendomi tornare da Barcellona trasandata e ingrassata, mi ha subito detto: «Riprenditi, perché così non ti posso vedere!».

6. Vi vedete come mamma e nonna?
M: Ci unisce la passione per l’arte in genere e i viaggi, ma anche l’amore per la moda: come Caterina sa, ho sempre avuto la fissa per la coordinazione dei capi e credo di avergliela inculcata... fin troppo!
F: Per ora sono la zia e la madrina fortunatissima di Tommaso, ma sì, in futuro mi vedo come madre. 

7. Quale passione vi accomuna?
M: Resterò sempre mamma, ma da cinque anni sono anche nonna e ammetto di esserne molto felice. Ma a spingere Caterina a seguire l’esempio della sorella è più suo padre, io non le dico nulla...
F: La passione per i viaggi. Quand’ero piccola, per via del lavoro di mio padre, non ci potevamo mai spostare da Porto San Giorgio. Adesso ci siamo tolte entrambe belle soddisfazioni.

8. Che cos’è per voi l’educazione?
M: Il rispetto delle regole sociali: ho vissuto tutta la mia infanzia e giovinezza in una famiglia povera, e molti anni in collegio con le suore. Sono stati anni di grandi sacrifici, ma anche di grandi insegnamenti, che spero di aver trasmesso alle mie figlie. 
F: È il rispetto dei miei sogni, ma anche del mio corpo, che grazie a mia madre ho imparato a nutrire bene, tanto che oggi, credo, non mi rimprovererebbe mai più!
 
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