Il duello nella gioielleria Sisti: "Dai, non
essere troppo mamma con i nipoti"

Magnolia Melani (mamma) e Francesca Galeazzi (figlia)
Magnolia Melani (mamma) e Francesca Galeazzi (figlia)
di Lucilla Niccolini
3 Minuti di Lettura
Domenica 13 Agosto 2017, 17:44
Magnolia Melani e sua figlia Francesca Galeazzi, occhi cerulei e sorriso splendente, una accanto all’altra tra i gioielli in corso Garibaldi ad Ancona. Ci sono cresciute in mezzo. Un gusto indiscutibile, ereditato da mamma (e nonna) Silvana, la figlia di Wargas Sisti. Gran preparazione tecnica e conoscenze acquisite anche oltreoceano. Magnolia Melani: dopo la maturità classica e qualche anno di università, è entrata nel negozio di gioielli, fondato dal nonno Wargas in corso Garibaldi, dove lavora da sempre. Un marito, Carlo, ingegnere, e tre figli: Cristina, Francesca e Giovanni. Classe 1981, Francesca Galeazzi, dopo lo Scientifico (4° anno a Trondheim, Norvegia), ha frequentato l’Ied a Roma. Diplomata al Gemological Institute di Carlsbad (California), lavora nell’ attività di famiglia. Sposata con Paolo Mosconi, ha due bimbe. 

1. Quanto vale lavorare in famiglia?
Mamma: Molto, perché la fiducia e l’affetto sono un sostegno quotidiano e uno stimolo a fare sempre meglio.
Figlia: Moltissimo. È il valore aggiunto del nostro lavoro, confrontarsi con gli altri con sincerità, senza perdere il rispetto per chi ha più esperienza.

2. Vizi e virtù del rapporto con gli altri?
M: Mi piace stare al pubblico, parlare con la gente. Lavorare a contatto con i clienti è stata per me una scuola di vita.
F: Bellissimo, il rapporto con le persone. Con alcuni, c’è anche confidenza. Nel privato, pochi amici, che sanno di potersi fidare.

3 Gioie e gioielli. E la vita reale?
M: Sono per me proprio la vita reale. Un gioiello contrassegna spesso un momento della vita, è la pietra miliare degli eventi importanti.
F: La vita reale è un impegno costante, che ci coinvolge. Poi tanta famiglia e un po’ di avventura...

4 Chi più mamma e chi più figlia?
M: Mi sento sempre più mamma. Forse troppo, quando voglio imporre le mie idee.
F: La mia è madre assoluta, forse perché ha perso la sua molto presto. Tende a “madreggiare” anche sulle mie figlie, anche se io protesto.

5 È importante avere un uomo accanto?
M: Un uomo accanto per me è molto importante. È la persona da cui torni ogni giorno, a cui racconti quello che accade e da cui sempre e comunque hai un sostegno.
F: Molto. Per me è l’equilibrio, che tendo a perdere quando mi fisso. Mi fa vedere le cose da un’altra angolazione.

6 La cosa più preziosa?
M: La famiglia, con tutti gli affetti. E le mie dolcissime nipotine.
F: Le figlie, sicuramente. E il tempo. Nella nostra attività ci sono orari rigidi, e so che grande dono sia avere un po’ di tempo libero.

7 Una ricetta per la serenità?
M: Essere in pace con se stessi prima che con gli altri, cercare di non avere mai rimpianti.
F: Stabilità ed equilibrio, per affrontare le difficoltà una alla volta. E non prendersi troppo sul serio.

8 La società anconetana cambia pelle?
M: Non mi pare di vedere grossi mutamenti, anche se un’evoluzione c’è pur sempre.
F: La società anconetana è molto radicata nelle sue abitudini. Ma sento tra i giovani la voglia di cambiare quel che non va. Qualche trasformazione poi si vede.
 
9 Il mare per voi?
M: Non riesco a immaginare come sarebbe la mia vita senza vederlo, senza viverlo.
F: Non si può vivere senza. 

10 Il ricordo più bello insieme?
M: Parecchi sono i ricordi di tutte le volte che siamo partite solo noi due, vuoi per vacanza che per lavoro. Difficile isolare un solo ricordo.
F: Davvero tanti. Cose che si perpetuano nel tempo: Gardaland a settembre da bambini; poi, Abano Terme con zia Melania. L’ultimo? A Porto Cervo, solo io e lei.
 
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