Il Verdicchio "storico" e la composta di zenzero
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Martedì 5 Settembre 2023, 10:19 - Ultimo aggiornamento: 5 Ottobre, 16:43 | 3 Minuti di Lettura

Garofoli festeggia i 30 anni di Podium, il Verdicchio che fa fatto la storia

CASTELFIDARDO - «Elegante, di grande struttura e fresco». È la sintetica descrizione con cui l’enologo Carlo Garofoli definisce il Podium, il Verdicchio della casa vinicola Garofoli che quest’anno compie trent’anni. Il Podium è un fuoriclasse. L’annata 2014 ha stregato perfino Wine Spectator, la Bibbia globale del vino, che l’ha inserita nell’elenco dei migliori cento vini al mondo. Ma basta sfogliare una delle varie guide specializzate per trovarlo spesso col massimo dei voti.

Il fuoriclasse

«Il Podium è un fuoriclasse perché è un vino rivoluzionario, arrivato sulla scia del Macrina e del Serra Fiorese. Le basse rese per ettaro (70 quintali) e la particolare esposizione della vigna conferiscono al prodotto grande struttura ed eleganza, abbinate ad altrettanta freschezza. E ha anche un’ottima longevità: può invecchiare, migliorandosi, per un decennio e oltre. Tutto questo senza l’apporto del legno (e quindi senza il passaggio in barrique), ma solo in acciaio e cemento. Ciò rappresenta l’aspetto rivoluzionario per un vino bianco» afferma Caterina Garofoli, rappresentante della quinta generazione Garofoli e responsabile delle vendite dirette e della comunicazione. Secondo l’azienda, nata nel 1901 e cresciuta tra i comuni di Loreto e Castelfidardo, le annate migliori del Podium sono 1997, 1998, 2006, 2008, 2010, 2014 e 2016. In alcune di queste è stato creato il “super Podium” attraverso le bottiglie selezione Gioacchino Garofoli.

Il caicco

Questo Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc, ottenuto da uve provenienti dal vigneto di Montecarotto, ha compiuto 30 anni. Domenica 27 agosto, dal porto turistico di Marina Dorica, il Podium è salpato a bordo di un magnifico caicco, insieme alla famiglia Garofoli al completo e ai collaboratori dell’azienda. Ed è stata aperta la prima bottiglia dell’annata 2021. «Per il trentennale abbiamo voluto dedicare al Podium un’etichetta celebrativa che riportasse, accanto al numero trenta, alcuni elementi grafici evocativi della prima e storica bottiglia. Un tributo alle origini, per un vino che è e resta iconico per la nostra azienda, ma ancor più per l’Italia e il mondo intero», sottolinea la stessa Caterina.

I primi passi

Il vino è stato pensato e creato da Carlo Garofoli che oggi ne racconta i primi passi: «Assaggiando il Macrina mi sono accorto che c’erano delle vasche in cui il vino era più buono rispetto alla media. Allora ho cominciato a pensare a come poter tirare fuori quel “cuore”. A monte c’è stato un grande lavoro di potatura e di selezione nel vigneto. Ed è arrivato questo vino complesso (14° che vengono mascherati dalla sua freschezza) che ha stupito subito tutti, perché sembrava impossibile aver ottenuto quel prodotto così elegante e complesso senza l’apporto del legno». Anche il nome è stato scelto da Carlo: «Nel 1993 scegliemmo Podium perché richiamava il podio del vincitore. Una scelta beneaugurante». Nel periodo di vendemmia, le uve da cui si ricaverà il Podium sono le ultime a essere raccolte. I grappoli vengono morbidamente pressati. Segue la pulizia del mosto a freddo e la fermentazione a bassa temperatura. L’affinamento arriva in serbatoi di acciaio inox a 10° per 15 mesi e poi la maturazione finale in bottiglia per 4 mesi.

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