Mareggiate e Bolkestein l’anno nero dei balneari marchigiani: «È un gioco al massacro»

di Martina Marinangeli
Martedì 31 Gennaio 2023, 04:40 - Ultimo aggiornamento: 1 Febbraio, 07:42 | 2 Minuti di Lettura

Filippo Borioni, Senigallia: «Le promesse elettorali? Mai mantenute»

A Senigallia, le mareggiate hanno colpito anche stabilimenti già danneggiati dall’alluvione dello scorso 15 settembre. Un dramma nel dramma. «E con le incertezze che pendono sul nostro futuro, diventa difficile pensare a fare investimenti», fa notare Filippo Borioni, Presidente di Oasi Italia e titolare di Bagni 77. Le concessioni messe all’asta frenano l’intero comparto: «Ci tengono in questo limbo. È un gioco al massacro portato avanti da diversi Governi - non fa sconti Borioni -. C’è una scadenza, ma non c’è ancora un piano normativo che preveda delle regole per le gare. La questione è come tutelare imprese e famiglie che hanno investito».

Riavvolge il nastro: «La proroga di 13 anni prevista nella legge Centinaio aveva fatto rimettere in moto gli investimenti, ma ora ci cambiano le carte in tavola e le imprese balneari vanno in sofferenza. L’80% del turismo nelle Marche è balneare: la nostra regione vive di questo». La ragione del caos in cui è piombato il settore, secondo Borioni, sta «nel vuoto legislativo che ora paghiamo noi. Il Consiglio di Stato poteva bocciare la proroga, ma non dettare la data in cui fare le gare: quella è una funzione legislativa che spetta al Parlamento, ma non l’ha esercitata. Così non riusciamo a pianificare neanche la nostra vita». La stoccata finale: «Le promesse elettorali lasciano il tempo che trovano, ormai siamo abituati a non vederle mantenute».

© RIPRODUZIONE RISERVATA