Mareggiate e Bolkestein l’anno nero dei balneari marchigiani: «È un gioco al massacro»

di Martina Marinangeli
Martedì 31 Gennaio 2023, 04:40 - Ultimo aggiornamento: 1 Febbraio, 07:42 | 1 Minuto di Lettura
Mareggiate e Bolkestein l’anno nero dei balneari marchigiani: «È un gioco al massacro»

ANCONA Le mareggiate degli ultimi giorni hanno sfregiato le coste. Il litorale marchigiano ha mostrato ancora una volta la sua fragilità e a farne le spese sono stati in primis gli stabilimenti. Ma nonostante i danni ingenti dovuti al maltempo, non è questo il primo pensiero a tenere svegli la notte gli operatori balneari, che si preparano ad affrontare l’anno nero del settore. La spada di Damocle della Direttiva Bolkestein, che rimette all’asta le concessioni balneari, sta per cadere.

Dal 1 gennaio 2024, come stabilito dalla sentenza del Consiglio di Stato del novembre 2021, il settore deve essere aperto al libero mercato. E questo potrebbe tradursi nella perdita di concessioni e azienda per i titolari degli chalet. Nelle Marche, sono 868 le concessioni a rischio e gli operatori balneari, sul piede di guerra, parlano di «gioco al massacro». Il Governo Meloni ha deciso di prendere tempo e si va verso la proroga di 2-3 mesi della deadline del 28 febbraio per emanare i decreti attuativi con le regole per le gare. Ma intanto è scoppiato un caso politico, con gli emendamenti di Lega e Forza Italia al Milleproroghe per prorogare oltre il 2023 le concessioni ai balneari congelati dall’Esecutivo.

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