Mareggiate e Bolkestein l’anno nero dei balneari marchigiani: «È un gioco al massacro»

di Martina Marinangeli
Martedì 31 Gennaio 2023, 04:40 - Ultimo aggiornamento: 1 Febbraio, 07:42 | 1 Minuto di Lettura

Mara Petrelli, Civitanova: «No alle aste. Distruggono un’eccellenza»

«Alle aste non ci vogliamo andare: vorrebbe dire lasciarci in mezzo a una strada e c’è chi sta aizzando l’opinione pubblica contro di noi». Non usa giri di parole Mara Petrelli, responsabile dei balneari per Cna Macerata e proprietaria del Lido Cristallo a Civitanova, da sempre in prima linea nella lotta contro la Bolkestein. «Se si mette all’asta la spiaggia su cui è realizzato uno stabilimento balneare sul quale io ho investito risorse per anni sapendo di avere una concessione senza limiti temporali, mi vengono sottratti beni di mia proprietà – spiega Petrelli – abbiamo chiesto, se dobbiamo essere cacciati, almeno di ricevere un indennizzo commisurato al valore dello stabilimento in oggetto».

Definisce la mappa: «Solo nel Maceratese parliamo di circa 150 stabilimenti e quindi altrettante famiglie che finirebbero in mezzo a una strada. Distruggere un settore che ha dato valore a un territorio per affidarlo a delle multinazionali? In Italia si stima circa un 70% di spiagge libere, ma chissà perché ancora una mappatura esatta non è stata fatta. Con la Bolkestein la concessione durerebbe sei anni: chi andrebbe a investire centinaia di migliaia di euro su strutture che dopo qualche anno potresti non avere più?». La situazione è delicatissima, specie su un litorale, quello del civitanovese, cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni.

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