Barricato da 36 ore in casa poi si arrende. Le urla tutta la notte: «Non mi prenderete mai. Faccio saltare il palazzo»

Barricato da 36 ore in casa poi si arrende. Le urla tutta la notte: «Non mi prenderete mai. Faccio saltare il palazzo»
Barricato da 36 ore in casa poi si arrende. Le urla tutta la notte: «Non mi prenderete mai. Faccio saltare il palazzo»
di Luigi Benelli
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Sabato 26 Agosto 2023, 22:09 - Ultimo aggiornamento: 28 Agosto, 06:45

PESARO - Si barrica in casa con in proprio cane e minaccia di far saltare il condominio. Paura a Morciola di Vallefoglia in via De Gasperi: un 37enne di origine albanese, con problemi psichici, ha rifiutato il ricovero coatto e si è barricato nella casa che divide con i genitori che però in quel momento non erano presenti. Per ore, i vigili del fuoco hanno steso un tendone sotto il balcone dove l'uomo ogni tanto si affacciava, affermando che non si farà prendere vivo. Sul posto presenti decine di carabinieri e agenti di polizia. 

Dopo oltre 36 ore che l'uomo si era asserragliato in casa con il suo maremmano è arrivata la resa con il trasporto al Pronto Soccorso.

Anche questa notte nessuna mediazione era risultata utile.

 

La vicenda completa

Almeno 20 persone tra vigili del fuoco, carabinieri e polizia municipale a monitorare l’appartamento dove un uomo, in una violenta crisi, si è barricato in casa minacciando di farla finita e inveendo contro le forze dell’ordine. Gridava dal terrazzo di casa, intimando di bruciare tutto e darsi fuoco. 

L’allarme è scattato intorno alle 9 di ieri mattina, sabato 26 agosto. I suoi familiari, padre e madre erano fuori di casa dalla sera precedente ma, quando hanno capito che da soli non ce l’avrebbero fatta, hanno chiesto aiuto. Il figlio 37enne albanese minacciava di darsi fuoco. Il dramma si è consumato in un palazzone di via De Gasperi a Morciola. Il 37enne già in passato aveva avuto atteggiamenti fuori dalle righe tanto che il sindaco di Vallefoglia Palmiro Ucchielli aveva firmato due Trattamenti sanitari obbligatori per poterlo calmare. Ieri dall’ora di pranzo si è chiuso in casa con il cane, un Maremmano di grande taglia, e non ha permesso a nessuno di entrare, compresi i genitori. Ogni tanto usciva in terrazzo gridando frasi deliranti del tipo: «Non mi avrete mai. Game over. Posso morire ma non mi avrete mai a nessun prezzo».

Il padre è molto preoccupato. «Non è la prima volta che accade questo, lo abbiamo segnalato ai servizi sociali del comune e alle associazioni così che possano prenderlo in cura, ma non abbiamo avuto risposte. Anche dopo i due Tso ricevuti, i i medici del reparto di Psichiatria lo ha fatto uscire e noi pensiamo senza le cure necessarie. Siamo preoccupati perché la situazione può degenerare».

Psichiatria ultimamente al centro anche di interventi politici vista la nota e cronica mancanza di medici e ora il paventato trasferimento in vista della realizzazione del nuovo ospedale di Pesaro. Il 37enne già altre volte si era chiuso in casa. Un passato costellato anche da episodi di cronaca, tanto da aver collezionato alcune condanne per reati legati a liti, aggressioni, danneggiamento di cassonetti della spazzatura tramite incendio. Una situazione al limite che ieri è esplosa in tutta la sua veemenza. In via precauzionale l’appartamento è stato privato di gas ed energia elettrica e la strada chiusa la traffico. Chiamato anche un mediatore esperto in questi casi. Fino a tarda serata lo stallo non si è sbloccato, con sanitari e forze dell’ordine impegnate a convincere l’uomo a desistere, con pazienza e abnegazione per evitare gesti inconsulti.

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