Strage in galleria, si indaga per omicidio stradale plurimo: oggi l'autopsia sulle 4 vittime

Strage in galleria, si indaga per omicidio stradale plurimo: oggi l'autopsia sulle 4 vittime
Strage in galleria, si indaga per omicidio stradale plurimo: oggi l'autopsia sulle 4 vittime
di Eugenio Gulini
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Sabato 30 Dicembre 2023, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 6 Marzo, 10:19

URBINO - Oggi, nel primo pomeriggio, all’ospedale di Urbino si svolgeranno le autopsie di Cinzia Mariotti, 49 anni, Stefano Sabbatini, 59 anni, Sokol Hoxha 42 anni e Aldo Serfilippi, 85 anni, rispettivamente infermiera, autista, medico e paziente, carbonizzati nello schianto nella galleria Ca’ Gulino che collega Fermignano a Urbino dove mercoledì pomeriggio la Potes di Fossombrone è finita contro un bus che trasportava ragazzini in gita. La procuratrice capo facente funzioni di Urbino Irene Lilliu ha aperto un fascicolo per omicidio strada plurimo. La dinamica della sciagura è pressoché appurata: l’ambulanza ha invaso la corsia del pullman che non poteva far nulla per evitare lo scontro (alla sua destra aveva il muro dell’estradosso) se non, come detto dallo stesso conducente, «segnalare il pericolo con gli abbaglianti e il clacson». Il fascicolo è a carico di una delle vittime, l'autista soccorritore, dato che la ricostruzione dell’incidente da parte della polizia stradale ha confermato che il mezzo di soccorso ha invaso la corsia. Una formalità, quella del reato ipotizzato a carico di una persona deceduta, che serve però a fare andare avanti le indagini e a chiarire vari punti ancora oscuri. Perchè l’ambulanza ha perso il controllo?

Quel giorno pare che l’autista si sentisse poco bene ma era andato comunque in servizio.

E poi le cause dell'incendio, determinante per tramutare l’incidente in tragedia. Cosa l’ha provocato? Perdita di carburante oppure lo scoppio delle bombole d’ossigeno in dotazione all’ambulanza? Di sicuro l’esplosione è stata potente così come il boato e il rogo in pochi attimi non ha lasciato scampo. I due mezzi sono sotto sequestro e sono stati vagliati nei minimi particolari. Qualche altra novità potrebbe emergere anche dall’autopsia di cui è stato incaricato il medico legale di Ancona Mauro Pesaresi.

L’informativa - relativa ai rilievi e alle testimonianze, tra cui quella fondamentale dell’autista del pullman, Massimo Mariotti (il caso ha voluto porti lo stesso cognome della sfortunata infermiera), raccolte dalla Polstrada urbinate - stata consegnata ieri al magistrato. Intanto la società Canalibus di Monteprandone, proprietaria dell’autobus rimasto coinvolto, si è affidata all’avvocato Raffaele De Chiara del foro di Ascoli. Il suo compito sarà quello di tutelare «tutte le attività interne utili a chiarire quanto avvenuto, ponendosi immediatamente a disposizione dell'autorità giudiziaria e delle forze di polizia».

De Chiara patrocinerà anche l'autista, Massimo Mariotti di 40 anni, qualora dovesse essere coinvolto nell’indagine della magistratura. Grazie al suo tempestivo ordine di fare evacuare l’autobus ha di fatto salvato la vita ai 47 passeggeri. Intanto il prefetto Emanuela Saveria Greco ha rivolto parole di profondo cordoglio al dg dell’Ast Nadia Storti e ai sindaci dei Comuni coinvolti. Nell’imminenza dell'incidente il prefetto ha avvisato il sindaco di Urbino, Maurizio Gambini, il quale si è recato subito sul posto e presso la struttura in cui erano momentaneamente ospitati i bambini coinvolti nello scontro, mentre il prefetto stesso, costantemente informato della situazione, ha raggiunto il pronto soccorso dell’ospedale di Pesaro per far sentire la propria vicinanza alle 4 persone, di cui due bambini, poste in osservazione, fortunatamente con solo qualche escoriazione e poi dimesse. Nel frattempo è stato accertato, dalle prime verifiche dei tecnici dell’Anas, che i danni alla galleria lunga circa 800 metri e ad una sola canna bidirezionale, sono ingenti e riguardano soprattutto impianti elettrici di illuminazione e di sicurezza oltre l’estradosso annerito dal fumo. Per riaprirla ci vorranno settimane se non mesi.

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