URBINO - La città ducale è capoluogo di provincia. «Un percorso che si chiude dopo 164 anni – sottolinea il sindaco Maurizio Gambini –. Un risultato molto importante per la città, ma anche per l’intera provincia. Un passaggio storico epocale. È un giorno particolarmente felice a cui siamo arrivati grazie a un governo che fa quello che dice e dice quello che fa.
«È un evento che vale più di tutto quello che abbiamo fatto in 10 anni di mandato.
E su una sua possibile ri-candidatura Gambini dice: «Con la mia maggioranza, che mi chiede a gran voce di continuare questo percorso, dovremmo fermarci e decidere cosa fare. Non mi candido tanto per ma voglio sapere cosa si può fare davvero per questa città».
«Oggi non dobbiamo essere superiori o inferiori a nessuno, ma dobbiamo trainare il territorio. È un giorno importante grazie all'azione dei governi regionali e nazionali» conclude Gambini. Presente per l’occasione la prefetta Manuela Saveria Greco, invitata dal primo cittadino ad istituire un ufficio a Urbino, che ha definito il proprio mandato ricco di avvenimenti importanti per il territorio. «L’ultimo questo riconoscimento atteso dal 1860. Un encomio al ministro Matteo Piantedosi, che si è molto impegnato per trovare la quadra a una situazione non semplice dal punto di vista giuridico – conclude –. Vorrei sottolineare il principio di democrazia e rappresentatività che c’è in questa legge: c'è una maggiore presenza negli organi rappresentativi, aspetto sintomo di democrazia. E l’aumento dei consiglieri e degli assessori è sicuramente sintomo di maggiore rappresentatività».
L’assessore Stefano Aguzzi ha sottolineato come i territori come Urbino siano stati «spesso trascurati. In una giornata come quella di oggi con inaugurazioni importanti, riconoscimenti da tempo attesi, si mette al sicuro il territorio per i prossimi decenni per quello che riguarda molto servizi. Questo genere di cose non vengono a caso, dipendono dalla gestione politica che è stata attenta e attiva». Anche l’assessore Francesco Baldelli ha sottolineato come risultati come questo non vengano per caso, ma siano frutto del lavoro. «Non è un caso che nel primo giorno di Urbino capoluogo la giunta regionale abbia detto che l'ospedale di Urbino non si tocca, perché si tratta di qualcosa di importante non per l’entroterra, ma per l’intero sistema sanitario regionale. Si tratta di un riconoscimento della zona dell'Appennino, delle aree interne, di realtà importanti per il sistema economico regionale.
«Deve essere chiaro che non c'è distinzione tra costa e entroterra, tra nord e sud della regione e tra grandi e piccole città: con Pesaro capitale italiana della cultura, Urbino, già patrimonio Unesco e ora capoluogo di provincia la nostra regione sta dimostrando di cosa è capace e quanto vale».
Beatrice Giannotti
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