Maxi svastica in spiaggia di Pesaro, la Comunità ebraica: «Vorremmo incontrare il ragazzino e la sua famiglia»

Ne ha parlato con il questore di Pesaro e ha scritto al sindaco Matteo Ricci

Il presidente della Comunità ebraica ne ha parlato con il questore di Pesaro
Il presidente della Comunità ebraica ne ha parlato con il questore di Pesaro
di Gianluca Murgia
2 Minuti di Lettura
Venerdì 21 Luglio 2023, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 16:36
PESARO La svastica disegnata a Sottomonte non c’è più, cancellata dalle pedate dei bagnanti. Resta un video a imprimerne il nefasto simbolo e resta il gesto di un ragazzino straniero di 11 anni compiuto sotto gli occhi dei familiari (che non hanno mosso un dito) e dei bagnanti che, invece, hanno assistito prima increduli e poi sdegnati. Un episodio che ha spinto a intervenire Marco Ascoli Marchetti, presidente della Comunità ebraica di Ancona, con una presa di posizione che è sia condanna che mano tesa: per capire, spiegare ed educare.



La preoccupazione


«Sia i componenti del Consiglio della Comunità ebraica di Ancona, cui tutte le Marche fanno capo - spiega Ascoli Marchetti - che io personalmente abbiamo provato disappunto e dispiacere. Certo, si trattava di un ragazzino di soli 11 anni, ma in presenza dei genitori che nulla hanno fatto per riprenderlo: probabilmente simili atteggiamenti sono maturati in famiglia, e questo preoccupa un po’ di più. Mi sono consultato con la persona che monitora certe situazioni di manifesto/ apparente antisemitismo in seno all’Ucei, l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, che avrebbe provveduto ad informare il coordinatore nazionale per tali fenomeni, il prefetto Giuseppe Pecoraro; mi ha anche suggerito di parlarne con il questore di Pesaro, cosa che ho fatto: ho manifestato la nostra preoccupazione per l’avvenimento, di cui era già a conoscenza, ma insieme abbiamo concordato di non adire le vie legali.

La questura sta indagando e lavorando e questo, unitamente alla solidarietà manifestataci da più parti, lo abbiamo ritenuto sufficiente. Ho proposto invece al questore - prosegue -, qualora riuscisse ad identificare la famiglia, l’idea di volerla incontrare e parlare con loro, preferendo battere il sentiero dell’educazione piuttosto che quello della persecuzione. Il questore ha accolto la proposta molto positivamente. Analogo approccio ho manifestato al sindaco di Pesaro, cui ho scritto una mail con contenuti analoghi a quanto discusso con il questore». 

Il rigraziamento a Federico Renzi


«A parte - conclude il presidente della Comunità ebraica - ho voluto ringraziare personalmente Federico Renzi, manifestandogli gratitudine e lode per il suo intervento nel condannare pubblicamente il fatto. Penso e spero che il tutto voglia concludersi qui, augurandomi di non dover intervenire di nuovo a fronte di eventi simili; ringrazio tutti coloro che hanno manifestato vicinanza e disappunto per tale fatto, sperando di potermi proficuamente confrontare col ragazzino e la sua famiglia». 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA