La preoccupazione
«Sia i componenti del Consiglio della Comunità ebraica di Ancona, cui tutte le Marche fanno capo - spiega Ascoli Marchetti - che io personalmente abbiamo provato disappunto e dispiacere. Certo, si trattava di un ragazzino di soli 11 anni, ma in presenza dei genitori che nulla hanno fatto per riprenderlo: probabilmente simili atteggiamenti sono maturati in famiglia, e questo preoccupa un po’ di più. Mi sono consultato con la persona che monitora certe situazioni di manifesto/ apparente antisemitismo in seno all’Ucei, l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, che avrebbe provveduto ad informare il coordinatore nazionale per tali fenomeni, il prefetto Giuseppe Pecoraro; mi ha anche suggerito di parlarne con il questore di Pesaro, cosa che ho fatto: ho manifestato la nostra preoccupazione per l’avvenimento, di cui era già a conoscenza, ma insieme abbiamo concordato di non adire le vie legali.
Il rigraziamento a Federico Renzi
«A parte - conclude il presidente della Comunità ebraica - ho voluto ringraziare personalmente Federico Renzi, manifestandogli gratitudine e lode per il suo intervento nel condannare pubblicamente il fatto. Penso e spero che il tutto voglia concludersi qui, augurandomi di non dover intervenire di nuovo a fronte di eventi simili; ringrazio tutti coloro che hanno manifestato vicinanza e disappunto per tale fatto, sperando di potermi proficuamente confrontare col ragazzino e la sua famiglia».