FANO - «Dopo due anni e mezzo di una politica che non ha portato risultati per la città, vediamo anche che non ci sono prospettive per gli altri due anni e mezzo a venire, perché a fronte di quello che sta succedendo in questi giorni, dimissioni, non dimissioni, rimpasti, come fa la cittadinanza ad avere fiducia? Noi non ce l’abbiamo e per questo è giusto che chiediamo le dimissioni».
Le dimissioni sono quelle del sindaco e dei suoi assessori: dopo mezz’ora di conferenza stampa la sintesi della posizione della Lega la esprime Attilio Dappozzo, membro del coordinamento comunale; la motivazione è l’asserita sostanziale inconcludenza politico-amministrativo di questa giunta comunale.
Il bersaglio delle opposizioni
Il punto di partenza è una non notizia, ovvero l’accreditato rimpasto di giunta per le dimissioni dell’assessore alla mobilità sostenibile Fabiola Tonelli, bersaglio privilegiato delle opposizioni, che sin quasi dal suo esordio in questo incarico (due anni fa) chiedono che si faccia da parte.
Lo ha chiarito il sindaco Massimo Seri affermando (per iscritto) in risposta a una domanda mirata che le dimissioni di Tonelli non sono in agenda: «Fabiola aveva paventato dimissioni ma mai confermate.
Il contestato immobilismo
«Non possiamo tollerare come Lega - afferma il coordinatore Luigi Scopelliti, affiancato dagli altri tre consiglieri comunali Marianna Magrini, Luca Serfilippi e Gianluca ilari, oltre a Doppozzo - che si ricorra a un rimpasto per prolungare una situazione di immobilismo e non vogliamo nemmeno che il sindaco Seri utilizzi la fragilità della posizione di Tonelli per scaricare le sue responsabilità su questo assessore. Responsabilità per noi endemiche, tutto nasce dalla sua elezione appoggiata dal Pd pesarocentrico. L’accelerazione della crisi di questa giunta c’è stata con il cambio di governo regionale, così si è acuita la spaccatura del Pd in due correnti, che per il congresso stanno proponendo due segretari in contrapposizione. Tutto ciò sui temi principali per la nostra città, per esempio il biodigestore e la fusione con Marche Multiservizi (invisa alla Lega, ndr), non ha portato a nessun risultato, se non al temporeggiamento».
La critica a Seri è di aver nominato assessori deboli e non esperti, come comprovato dalla delega al consigliere Marchegiani escluso dalla giunta. E Tonelli sbaglia perché realizza progetti spot, senza una visione d’insieme, visto che l’adozione del piano urbano della mobilità sostenibile è prevista tra un anno.
L’analisi raffinata
L’analisi si fa raffinata con il capogruppo Ilari, secondo il quale lo scenario del rimpasto serve a Seri per un’ingerenza nel congresso del Pd. Sullo sfondo c’è la contrapposizione con Minardi (non citato), per il «messaggio subdolo di ripercussioni politiche sulla città» nel caso di una vittoria della sua area politica: la testa di un assessore a lui fedele (insieme a quella di Tonelli) o il ritorno alle urne, in un contesto in cui dimettendosi entro fine anno Seri potrebbe ricandidarsi. A proposito di alleanze la Lega esclude l’interesse per una maggioranza allargata sul modello Draghi-Berloni.
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