San Bartolo a rischio roghi per gli incivili: ecco le 10 regole d'oro del Parco

San Bartolo a rischio roghi per gli incivili: ecco le 10 regole d'oro del Parco
San Bartolo a rischio roghi per gli incivili: ecco le 10 regole d'oro del Parco
di Miléna Bonaparte
3 Minuti di Lettura
Venerdì 14 Luglio 2023, 03:20 - Ultimo aggiornamento: 12:58

PESARO  - I tronchi ammassati contro i piloni del ponte del Foglia andati a fuoco rendono inevitabili, con le dovute proporzioni e i giusti distinguo, parallelismi con gli incendi boschivi. Il collegamento è con il patrimonio verde del San Bartolo. Mai abbassare la guardia contro il rischio di fiamme nel colle, specie durante la stagione del caldo e dell’afflusso turistico. Il parco regionale ha pagato a caro prezzo la devastazione delle fiamme nell’agosto del 2017, quando è andata in fumo parte della riserva protetta. Un rogo violento che difficilmente si dimentica.


Consigli indispensabili


«È indispensabile riproporre alcune regole di comportamento per chi vive nella nostra area protetta o la frequenta - si appella al buonsenso il presidente dell’Ente Parco Silvano Leva -, bisogna infatti essere consapevoli che il maggior numero degli incendi è dovuto alla sbadataggine e al menefreghismo.

Di grande importanza nell’attività di prevenzione sono quindi gli interventi che favoriscono il mantenimento di un alto livello di attenzione da parte di chi abita e lavora nel parco. Un ventaglio di raccomandazioni in nome della sicurezza che va dalla divulgazione, fino alla educazione ambientale, anche nelle scuole. Un’attività rivolta a cittadini, agricoltori, ristoratori, titolari di attività economiche, e a chi frequenta il San Bartolo, per esempio escursionisti, bagnanti, villeggianti». 


Comunicazione e sensibilizzazione in materia di incendi boschivi si basano sul gioco di squadra. «Il San Bartolo è patrimonio di tutti e ognuno deve aiutare a proteggerlo - sottolinea -. Con lo scopo di prevenire il rischio di incendi ci sono due divieti fondamentali da rispettare. Primo, è proibita l’accensione di falò, specie in riva al mare e nelle zone dove la vegetazione è più secca, compresi l’uso di barbecue al di fuori delle aree di pertinenza delle abitazioni e il ricorso alle lanterne cinesi.

Secondo punto: si vieta la sosta e la circolazione nelle piste o nei percorsi secondari quali carrarecce, sentieri, itinerari forestali, nonché su altri ambienti interdetti». L’Ente Parco chiede inoltre di non gettare mozziconi in prossimità di boschi, radure e zone incolte, e a non parcheggiare l’auto nelle superfici coperte da vegetazione secca. Chiunque abbia notizia dell’insorgere di un incendio è tenuto a informare il vicino comando dei vigili del fuoco o altro ufficio di pubblica sicurezza. I contatti telefonici sono 115 vigili del fuoco, 112 numero unico d’emergenza e 113 soccorso pubblico.

Una rete di protagonisti che amano il Parco uniti nel rispetto di una sorta di decalogo: non appiccare fuochi nei boschi; assicurarsi che le fiamme eventualmente accese in aree autorizzate (come quelle per i picnic) siano spente prima di allontanarsi; non bruciare residui vegetali in giornate asciutte e ventose; non utilizzare fuochi pirotecnici quando il rischio è più elevato; scoraggiare la pratica della bruciatura delle stoppie e dei residui vegetali; non fumare nelle zone più a rischio; non gettare mozziconi; divieto di campeggio fuori dalle aree autorizzate; non occupare la viabilità impedendo il passaggio degli automezzi; segnalazione immediata una volta avvistato un focolaio.


La convinzione


«Tutto questo nella convinzione che la lotta agli incendi si possa affrontare solo con un impegno condiviso e un’attenzione costante alle norme comportamentali - conclude il presidente Leva -. Occorre rafforzare il rapporto tra cittadino e istituzioni, con particolare riferimento ai canali da attivare in caso di situazioni a rischio».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA