Pesaro, nelle aziende nuovi orari per sfuggire al caldo esagerato: turni unici e anticipati

In azienda nuovi orari per sfuggire al caldo esagerato: turni unici e anticipati
In azienda nuovi orari per sfuggire al caldo esagerato: turni unici e anticipati
di Letizia Francesconi
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Martedì 18 Luglio 2023, 03:15 - Ultimo aggiornamento: 20:10

PESARO Si combatte l’emergenza caldo anche sui luoghi di lavoro per garantire le giuste condizioni degli ambienti: i giorni da bollino rosso (oggi alle 14 a Pesaro annunciati 34°, domani 36°) mettono sotto pressione anche le imprese, dagli stabilimenti ai cantieri.

«Vigiliamo per prevenire il rischio di colpi di calore sui luoghi lavoro: nelle fabbriche o in quei settori come edilizia e strade dove l’esposizione alle alte temperature è all’esterno – commenta Giuseppe Lograno, responsabile sindacale Fillea Cgil – Ci sono imprese, dove il tipo di produzione lo permette, che già osservano un orario estivo fino alla prima decade di settembre. Una giusta soluzione che però non tutte le aziende adottano, mi riferisco a chi ha una lavorazione continuativa, con macchine in funzione h24. Per il resto l’orario unico dovrebbe ormai diventare una prassi, perché aiuta molto i nostri operai».


La fascia oraria


Solitamente come spiega anche Paolo Ferri, delegato Filca Cisl, che segue i settori legno ed edilizia, la fascia oraria estiva in fabbrica va dalle 6 alle 14: «Una riorganizzazione tarata sulla base delle produzioni e a discrezione dell’impresa.

Ma se all’interno di una fabbrica nel turno del mattino si fa un’ora in meno – spiega – gli operai dovranno recuperare in seguito e riorganizzarsi per turni alle macchine». L’edilizia: caso diverso nel settore più sensibile alle oscillazioni del meteo: quello dei cantieri edili o sulle strade. 


«Per quanti lavorano nei cantieri, l’attenzione e il controllo dell’impresa su dispositivi di sicurezza e prevenzione dev’essere ancora più stringente – prosegue Ferri – solitamente i cantieri terminano tutti fra le 12,30 e le 13 e anche sulle strade per certi tipi di opere pubbliche come rondò e asfaltature, si lavora in notturna. Raccomandazioni ne facciamo a chi lavora in quota, affinché non si operi nei momenti di picco delle temperature, stando ben attenti al rispetto dei dispositivi di protezione individuale». La riorganizzazione: ecco come ci si organizza in fabbrica. Orario unico su un solo turno dalle 6 alle 14 per Ifi spa. «Un’altra soluzione migliorativa forse si potrebbe tentare – riferisce Francesco Trapanese addetto alla produzione e delegato sindacale interno - ovvero sensibilizzare l’imprenditore e proporre di dotarsi almeno di ventilatori industriali per far circolare l’aria da un’ala all’altra del capannone, dove nessun impianto di condizionamento è presente nei reparti produttivi e l’azienda ci viene incontro solo modificando l’orario di lavoro».

Alla Legatoria Adriatica di via Metauro, ecco come si affronta l’afa: «La nostra è un’attività di artigianato industriale – spiega il titolare Massimiliano Bernardi – siamo dotati di alcuni raffrescatori industriali ad acqua per tutto il complesso, mentre abbiamo posizionato dei ventilatori nelle postazioni di lavoro dove ci sono macchine in accensione anche per molte ore, inoltre abbiamo delle grandi porte tenute sempre aperte». 


La rimodulazione


Chi ha scelto di rimodulare da oggi è Christian Tamburinelli (quello della poltrona Trona), titolare Bluestar fashion design: «Siamo partiti, nella settimana più calda con un orario dalle 7 alle 14,30 rispetto all’orario continuato tutto l’anno fino alle 17. Nel capannone ci sono una decina di addetti. Produzione che si rimodula anche fra i fornitori, i reparti sono aperti solo fino alle 13.30, per limitare i disagi nel lavoro ai macchinari. Accanto a questo ci organizziamo con i ventilatori anche in alcune postazioni, dal momento che essendo un’attività che lavora con gli espansi, cioè materiale isolante, in alcune zone si sente di più il caldo». 


La produzione non si ferma alla Neomec. «Anticipiamo un turno di lavoro il mattino presto – commenta il titolare Alberto Barilari – mentre il pomeriggio l’uscita è un’ora prima del normale orario standard. Abbiamo comunque un capannone abbastanza areato per la sua posizione, e per ora ce la facciamo, valuteremo poi altre misure se la temperatura dovesse salire ancora ai 40 gradi».

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