MONDOLFO - Stroncata dai carabinieri la rete dello spaccio nella bassa valle del Cesano. In manette sono finiti tre italiani e un albanese, tutti ritenuti responsabili, a vario titolo, di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo cocaina e resistenza a pubblico ufficiale.
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I primi due arresti sono scattati all’esito di una serie di servizi di osservazione svolti nei confronti di un mondolfese di 24 anni, già conosciuto per fatti analoghi, notato più volte in atteggiamenti sospetti tra Mondolfo e San Costanzo.
L’operazione antidroga dei carabinieri della compagnia di Fano si è estesa mettendo a segno altri due arresti frutto di un importante e prolungata attività di monitoraggio portata avanti congiuntamente dai militari del nucleo operativo e radiomobile di Fano e delle stazioni di Fano e Marotta.
I carabinieri seguivano da vicino una Fiat Punto di colore grigio che aveva raggiunto l’abitazione di un albanese a Trecastelli. Dall’auto è stato visto scendere un giovane che dopo essere entrato nell’abitazione dell’albanese era ripartito dirigendosi velocemente verso la strada Pergolese. Al volante della Punto sospetta un marottese di 45 anni, il quale nonostante l’alt della pattuglia ha proseguito mettendo a rischio l’incolumità dei carabinieri operanti. La fuga è terminata dopo lungo inseguimento fino all’abitato di Marotta. Ai militari non è sfuggito che durante il tentativo di fuga il conducente aveva gettato via dal finestrino nel tentativo di disfarsene un involucro, subito recuperato e contenente circa 5 grammi di cocaina. La perquisizione presso la sua abitazione ha permesso ai militari di rinvenire materiale per la pesatura e il confezionamento dello stupefacente.
Da qui l’irruzione presso l’abitazione del cittadino albanese. Sul tavolo della cucina è stato notato un sacchetto in cellophane contenente cocaina del peso complessivo di circa 150 grammi, il bilancino di precisione e il materiale per il confezionamento delle dosi. Rinvenute ulteriori dosi singole di cocaina già pronte allo spaccio per un peso complessivo di circa 5 grammi, denaro contante per un ammontare complessivo di oltre 5.000 euro, assegni e copia di bonifici bancari per oltre 10.000 euro. Il giudice in sede di convalida ha disposto la detenzione in carcere per l’albanese tenuto conto della maggiore gravità dei fatti. Coinvolte nelle indagini le procure di Pesaro e Ancona.