Fano, la memoria contro le mafie
Seri: "Insieme siamo la primavera"

Il corteo snodatosi a Fano
Il corteo snodatosi a Fano
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Lunedì 21 Marzo 2016, 17:59 - Ultimo aggiornamento: 18:05
FANO - più di 2 mila hanno sfilato per le vie del centro di Fano per aderire alla XXI Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie «Ponti di memoria, luoghi d'impegno», organizzata da Libera Marche, in contemporanea con la manifestazione nazionale di Messina.

Tantissimi i giovani e gli studenti presenti, che, insieme ad amministratori pubblici, sindacati, cooperative, hanno voluto essere dire no a tutte le mafie e leggere, dopo il corteo, i 900 nomi delle vittime in piazza Amiani. Fra di essi, Gabriella Caffara, zia di Attilio Romano, ucciso dalla camorra, e Victor Molon, zio di un poliziotto messicano, una delle 27 mila persone scomparse e mai ritrovate nel Paese americano.

«Siamo contentissimi perchè l'idea era proprio quella di coinvolgere i tanti giovani che già sono attivi sui territori - ha detto Paola Senesi, referente Libera Marche -, bastava solo farli incontrare in una giornata che segna la rinascita della primavera. Malgrado la pioggia, siamo tantissimi per dire che siamo tutti uniti contro le mafie e ogni forma di illegalità anche nelle Marche».

«Siamo qui per testimoniare il nostro impegno come amministratori pubblici - ha detto Maurizio Mangialardi, presidente dell'Anci Marche e sindaco di Senigallia -, per ridare speranza e creare un argine a tutte le mafie, con le nostre modalità, e offrire il giusto riconoscimento a tutte le vittime».

Il sindaco di Fano Massimo Seri ha dichiarato il suo orgoglio di poter essere la prima amministrazione comunale delle Marche ad essersi fregiata del «braccialetto bianco» di Libera, simbolo dell'impegno contro la corruzione e la criminalità organizzata. «Il sole siete tutti voi, noi e voi, insieme, siamo la primavera - ha detto Seri - e siamo qui per offrire un segno di attenzione verso chi è stato ucciso e gridare il nostro no alle mafie con un impegno che dobbiamo stimolare fin dalle giovani generazioni».

Un impegno, ha osservato il vescovo di Fano Armando Trasarti «che si può costruire solo dalla base. Occorre vigilare sempre perchè le mafie possono stare dentro di noi, nelle nostre comunità, come abbiamo visto anche nelle Marche. Occorre avere un'ecologia della mente e del cuore per affrontare le mafie che hanno dimostrato di non essere ideologiche ma economiche».
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