Emergenza guerra, trovati in provincia i primi 80 posti per i profughi in arrivo dall'Ucraina

Il prefetto Ricciardi
Il prefetto Ricciardi
di Letizia Francesconi
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Giovedì 3 Marzo 2022, 08:55

PESARO  - Comuni e scatta il piano per la prima accoglienza dei profughi ucraini in arrivo. Da subito 80 posti disponibili ma si chiede il coinvolgimento dei sindaci per reperirne altri. La macchina si è messa in moto nella riunione convocata dal prefetto Tommaso Ricciardi con i sindaci della provincia per una ricognizione delle disponibilità all’accoglienza dei profughi e per valutare le possibili misure di intervento.

Presenti al tavolo i rappresentanti dei Comuni di Pesaro, Urbino, Fano, Vallefoglia, Mondolfo, Colli al Metauro, Fossombrone, Cagli e Fermignano, oltre al dirigente dell’ufficio Immigrazione della Questura. Fra i punti chiave dell’incontro collaborazione e sensibilizzazione alla cittadinanza sulle modalità dell’accoglienza con la regola di comunicare qualunque arrivo, presso famiglie del territorio, al servizio Immigrazione della Questura entro 48 ore.

Il sistema: sono 80 i posti sparsi nei vari Comuni, e già noti alla Prefettura, riservati all’accoglienza degli ucraini in fuga dalla guerra, che raggiungeranno con mezzi propri o in arrivo con pulmini a noleggio, anche la nostra provincia.

Da una prima ricognizione effettuata dalla Prefettura, questi posti rientrerebbero nel sistema di accoglienza Sprar, già attivo in provincia per i richiedenti asilo, a gestione della Cooperativa Labirinto e con Case di accoglienza e posti liberi attivi a Novilara e nell’entroterra di Cagli, Pergola e Frontone.

«Posti, collocati fra il Pesarese e l’entroterra – riferiscono a margine del tavolo Emanuele Feduzi, sindaco di Fermignano e Pietro Briganti, sindaco Colli al Metauro – una prima disponibilità contenuta per evitare il rischio di trovarsi impreparati ad un possibile arrivo in massa, a seguito della ripartizione del numero dei profughi per Regione e per province, che sarà deciso dal Ministero dell’Interno. Si tratta di alloggi diffusi sia nel comprensorio di Pesaro e dell’Ambito territoriale sociale e altri disponibili nei Comuni di Urbino, Cagli e Acqualagna. Per ora, in provincia gli arrivi sono contenuti e alla spicciolata, per la maggior parte dei casi si tratta di donne e bambini, che si ricongiungono con familiari o parenti già sul nostro territorio per motivi di lavoro, trovando ospitalità proprio nelle stesse famiglie».

Dalla Prefettura è stata evidenziata la necessità che i cittadini ucraini, già ospitati presso parenti o conoscenti, siano segnalati tempestivamente alla Questura e al servizio sanitario Asur-Area Vasta 1, per gli aspetti sanitari collegati alla pandemia, eventuali sintomi e richieste di tamponi. Ai sindaci è stato chiesto di verificare e attivare anche convenzioni ricercando la disponibilità di privati o coinvolgendo Enti e associazioni del terzo settore per reperire alloggi. Più difficile sarà trovare una disponibilità di spazi di proprietà comunale come osservato dall’assessore del Comune di Fano e dal sindaco di Vallefoglia, Palmiro Ucchielli. Le reazioni: Il Comune di Pesaro è pronto ad ospitare i rifugiati ucraini, attivando Centri di accoglienza straordinaria. A dirlo a margine dell’incontro prefettizio è l’assessore Heidi Morotti, che ha delega all’Immigrazione e alla Salute.

Poi il distinguo.«Difficile e prematuro ragionare sui numeri a Pesaro – precisa anche l’assessore con delega alla Sicurezza Enzo Belloni – ci potremo organizzare in modalità mista, magari con dieci-venti famiglie disponibili all’accoglienza o cercando alloggi tramite canali convenzionati e associazioni, lo valuteremo strada facendo. Tutti vogliono dare una mano ed essere solidali, ma servono regole chiare». Il sindaco di Vallefoglia Ucchielli, attende di riunire la sua giunta prima di comunicare eventuali disponibilità: «Nel comprensorio di Vallefoglia, salvo le case popolari, non ci sono altri alloggi di proprietà comunale da mettere a disposizione nell’immediato. Andrà fatta una valutazione con gli assessorati competenti ma sondando disponibilità di privati o altri Enti. Va anche detto però, indipendentemente dalla disponibilità ad accogliere, che Vallefoglia detiene già il numero più alto rispetto al territorio, di popolazione extracomunitaria o migranti-rifugiati che siano».

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