PESARO - Ha riferito nel dettaglio l’impiego dei medici liberi professionisti nei pronto soccorso di Pesaro e Fano per i primi 146 turni affidati a una ditta esterna dall’azienda ospedaliera Marche Nord. Ma l’assessore regionale alla salute, Filippo Saltamartini, ha ignorato il maxi appalto da 13 milioni della stessa azienda in corso di assegnazione per coprire quasi 9mila turni al pronto soccorso e a pediatria nei prossimi tre anni.
Eppure l’interrogazione gli chiedeva espressamente, tra le altre domande, della congruità di un bando così impegnativo (un anno prorogabile per altri due), le cui offerte scadevano il 29 settembre, rispetto alla prossima soppressione dell'azienda ospedaliera. Marche Nord dal primo gennaio sarà incorporata nell’azienda sanitaria territoriale, in cui verrà assorbirà anche l’Area vasta 1 dove da tempo si ricorre alle cooperative dei medici, cosicché la futura gestione avrebbe potuto ricercare utili integrazioni e sinergie.
L’appalto estivo negato
Nella seduta di ieri del consiglio regionale si è levata la protesta della capogruppo del M5s, Marta Ruggeri, contro «l’informazione opaca» dell’assessore alla salute che «in aula non dice le cose come stanno». Ruggeri si è esplicitamente richiamata al precedente di luglio, quando rispondendo a un’interrogazione sull’ingresso delle cooperative a Marche Nord, Saltamartini aveva dichiarato che non c’era questa esigenza perché nell’azienda pesarese la carenza dei medici del pronto soccorso, comune a tutt’Italia, era sopperita con le prestazioni aggiuntive dei professionisti interni delle specialità equipollenti. Invece, risaliva a quasi 50 giorni prima il bando andato deserto per appaltare all’esterno una parte del servizio, a cui era seguito un doppio incarico (appunto per 146 turni) alla società Medical Line Consulting di Roma.
«Nelle precedenti risposte sulla gestione degli organici ospedalieri - ha chiesto in modo incalzante Ruggeri - erano stati omessi dall’assessore aspetti importanti, oppure Saltamartini non era stato informato in modo corretto ed esaustivo? Comunque sia, trovo estremamente gravi entrambe le possibilità».
«Speriamo nel governo»
Medici esterni in 9 ospedali
«Si avvalgono di personale esterno proveniente da coop private gli ospedali di Pesaro, Fano, Urbino, Senigallia, Fermo, Ascoli Piceno, Macerata, Civitanova e San Severino - ha evidenziato la capogruppo del M5s -. Mi sembra che qualcosa non torni nell’approccio dell’attuale maggioranza al problema degli organici ospedalieri ridotti, considerando che in campagna elettorale il centrodestra marchigiano giurava di voler ri-pubblicizzare la sanità regionale. Ci sembra invece che si voglia puntare su una privatizzazione strisciante».
Marta Ruggeri ha richiamato anche la denuncia di ieri sul Corriere Adriatico del sindacato di categoria Cimo, che ha messo in evidenza la disparità di trattamento economico tra i medici interni, pagati circa 3.000 euro al mese, e quelli esterni, che ne percepiscono 9.000.