Maxi rissa a Marotta e carabinieri picchiati fuori dal Miu, identificate già 20 persone. Oggi la convalida dei quattro arresti

Il momento dell'aggressione all'auto dei carabinieri
Il momento dell'aggressione all'auto dei carabinieri
di Osvaldo Scatassi
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Lunedì 9 Agosto 2021, 02:25 - Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 06:33

MAROTTA Prevista oggi alle 14.30 l’udienza in Tribunale a Pesaro per la convalida dei quattro arresti effettuati dai carabinieri durante la maxi rissa a Marotta di Mondolfo, esplosa in una via limitrofa al locale Miu Discodinner all’alba di sabato scorso. Sono tutti giovani di origini straniere, residenti fra l’Anconetano e il Maceratese.

In ospedale ad Ancona, ora in condizioni stabili dopo il delicatissimo intervento chirurgico, il venticinquenne senegalese colpito da una coltellata all’addome durante la fase iniziale della maxi rissa. Ha la sua stessa età il giovane albanese arrestato per tentato omicidio e pertanto sospettato di essere l’accoltellatore. Feriti da alcuni violenti colpi al capo e al corpo anche i due carabinieri della pattuglia arrivata per prima sul posto. Danni pesanti all’automobile di servizio, presa a calci e mazzate. Nella giornata di ieri, intanto, è salito a venti il numero delle persone identificate dai carabinieri.

La compagnia di Fano ha infatti trasmesso immagini e filmati anche agli altri comandi marchigiani per una verifica a tappeto di tutti i visi inquadrati.

Coordinate dal sostituto procuratore Maria Letizia Fucci, proseguono tra l’altro le indagini per accertare sia che cosa abbia scatenato una violenza del genere sia per ottenere conferme definitive su dove siano avvenuti la fase iniziale della rissa e l’accoltellamento. Risulta che la Procura della Repubblica abbia già acquisito significative informazioni fornite da alcuni testimoni oculari. La prima telefonata di allarme, una richiesta di intervento al servizio 118, risale alle 5.38 di sabato scorso. «Il locale era già chiuso dalle 5 del mattino» e «il titolare, accortosi della rissa, avvisava prontamente le forze dell’ordine», ha postato ieri su Facebook Discomiu srl. «Il locale ha sempre rispettato le ordinanze comunali», prosegue la nota, aggiungendo che la maxi rissa, «oltre a non vederci in alcun modo responsabili, ci vede parte offesa». «Stiamo già collaborando con le forze dell’ordine – è la conclusione – per far sì che i responsabili siano assicurati alla giustizia e i video del circuito di sorveglianza sono stati consegnati agli organi inquirenti». Nonostante l’enorme pressione cui sono stati sottoposti da un nugolo di giovani alla ricerca di vendetta personale dopo l’accoltellamento, nonostante i violenti colpi ricevuti (le prognosi variano dalle due alle tre settimane) entrambi i carabinieri della pattuglia arrivata per prima sul luogo della maxi rissa hanno mantenuto i nervi saldi ed effettuato gli arresti senza mettere mano alle pistole, come invece chiedevano a gran voce alcuni presenti che stavano assistendo con comprensibile ansia ai brutali sviluppi della maxi rissa. Due fra coloro che sono stati posti in arresto, entrambi venticinquenni di origini albanesi, vivono ad Ancona e a uno di loro è contestato il tentato omicidio. Negli altri casi il provvedimento riguarda un ventitreenne di natali senegalesi, residente a Tolentino, e un trentatreenne centroamericano di nascita che vive a Jesi. Per tutti si ipotizzano i reati aggravati di rissa, resistenza, lesioni e danneggiamento. 

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