Maxi-rissa e carabinieri aggrediti, chiuso per 30 giorni il locale: due militari feriti, un giovane in prognosi riservata, quattro arrestati

L'aggressione ai carabinieri durante la rissa
L'aggressione ai carabinieri durante la rissa
di Osvaldo Scatassi
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Domenica 8 Agosto 2021, 04:00 - Ultimo aggiornamento: 9 Agosto, 09:20

MAROTTA - Alba di paura e sangue a Marotta di Mondolfo. Aggressioni e una maxi-rissa nelle vicinanze del Miu Discodinner, dove venerdì si teneva Metropoly of music. All’esterno del locale un giovane è stato raggiunto da una coltellata all’addome, che ha provocato una ferita molto seria, altri quattro suoi coetanei sono stati arrestati. Quattordici le persone identificate solo ieri mattina, una quarantina coloro che hanno partecipato attivamente a ondate di violenza e brutalità, scatenatesi per motivi ancora poco chiari. Diversi i contusi, nell’elenco anche i due carabinieri della prima pattuglia intervenuta per sedare la maxi-rissa e che si sono trovati circondati dal gruppo di assalitori.

Accerchiati
Entrambi i militi sono stati di fatto accerchiati da un cospicuo numero di scalmanati: raggiunti da alcuni colpi, sono stati poi medicati in ospedale.

La prognosi varia dalle due alle tre settimane. L’auto è stata distrutta. Agghiaccianti le immagini diffuse dai social, che mostrano un giovane trascinato fuori a viva forza dall’abitacolo della gazzella, in un frastuono di urla belluine e richieste di aiuto, mentre i carabinieri della compagnia fanese stavano con ogni probabilità effettuando accertamenti nei suoi confronti.

Nonostante i disperati tentativi di fuga, il giovane è stato raggiunto un paio di volte, atterrato in un campo e picchiato con calci, pugni, bastoni e bottiglie da una decina di suoi coetanei in un crescendo di aggressività e furore, che è stato pian piano placato dal provvidenziale arrivo di una seconda pattuglia.

Inviato sul posto, per rinforzo, anche un mezzo della polizia autostradale, che in quel momento stava prestando servizio in A14. Ieri è stata una giornata di indagini serrate: chiusi nel riserbo i carabinieri della compagnia fanese e la magistratura (si occupa del caso il sostituto procuratore Maria Letizia Fucci), è stato complesso ricostruire le fasi della maxi rissa, a cominciare dalla sua genesi.

Da una versione ufficiosa dei fatti risulta che due diversi gruppi, composti da giovani di origini extracomunitarie, si siano affrontati all’esterno del locale intorno alle 5.30 per ragioni da chiarire, forse per una questione legata a furti di portafogli. La situazione si è deteriorata con rapidità fino a sfuggire a ogni controllo: accoltellato all’addome, un giovane senegalese è stato operato nell’ospedale San Salvatore a Pesaro. La prognosi è riservata.

Malgrado il caos impressionante e i colpi ricevuti, i carabinieri del primo intervento hanno arrestato un albanese, un colombiano e un senegalese per reati che vanno dalla rissa alla resistenza a pubblico ufficiale, dalle lesioni aggravate al danneggiamento (l’auto della pattuglia presa a calci e a mazzate). Ancora più grave sembra la situazione di un altro giovane albanese, arrestato per tentato omicidio perché sospettato di essere l’accoltellatore. I carabinieri intervenuti per sedare la rissa, sottolinea Unarma, l’associazione sindacale dei carabinieri, hanno riportato «una lussazione, traumi cranici ed escoriazioni». In serata è arrivato il primo provvedimento: il locale resterà chiuso 30 giorni. Il massimo.

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