Bene Comune contro la Fondazione
"Con Tombari a casa i due Consigli"

Il Cda con il segretario generale della Fondazione Carifano
Il Cda con il segretario generale della Fondazione Carifano
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Venerdì 27 Febbraio 2015, 22:19 - Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 08:51
FANO - Dopo quanto emerso dalla vicenda ex zuccherificio Bene Comune chiede dimissioni generali alla Fondazione Carifano.

La triangolazione tra Fondazione Carifano, Banca Marche e (attraverso la società strumentale Medioleasing) società Madonna Ponte continua a suscitare nette prese di posizione in città. Dopo l’onorevole Lara Ricciatti e il gruppo consiliare Fano 5 Stelle, interviene il consiglio direttivo di Bene Comune per chiedere le dimissioni del presidente di Fabio Tombari e di quanti hanno condiviso le sue scelte e lo hanno rieletto quasi un anno fa (quindi i 4 membri del Consiglio di amministrazione e i 14 del Consiglio generale).



“Nel maggio del 2014 - scrive il consiglio direttivo di Bene comune - in occasione della elezione del presidente della Fondazione della Cassa di Risparmio, Bene Comune ritenne doveroso intervenire per richiamare l'inopportunità di rieleggere l'ingegner Tombari, non certo per un'acredine personale, ma per l'esistenza sia di un conflitto di interessi (quantomeno funzionale se non giuridico, ndr) sia dell'inosservanza del principio della prudenza stabilito dallo statuto avvenuti per l'acquisto, allora di azioni di Banca Marche. A sostegno di questa tesi, avevamo portato documenti oggettivi di Banca d'Italia comparsi anche sulla stampa nazionale (Fatto quotidiano) che ancora sono presenti nel nostro sito www.benecomune.it. La nostra riflessione cadde nel vuoto ed il Consiglio della Fondazione ritenne "mendaci" ed "elettorali" le nostre considerazioni".



"Oggi a distanza di 10 mesi - continua la nota -, dopo che stanno emergendo nuovi elementi legati all’ex area dello zuccherificio, forse la città si sta interrogando sui possibili intrecci in cui potrebbero essere coinvolti la Fondazione e il suo presidente, e non siamo noi questa volta a dirlo ma le "flebili" reazioni che si stanno riaccendendo nel dibattito pubblico".



Bene Comune segnala che la vicenda si è conclusa male e "i cittadini pagheranno più volte. Per il default di una banca locale (se ne prospetta il rilancio con l’ingresso con realtà straniere) e della sua società di leasing, la società che aveva garantito il prestito; poi per le perdite di risorse della Fondazione Carifano di cui non potranno disporre. Ed infine per uno scempio di suolo edificato con scheletri di capannoni anziché di un progetto per la città"



"Bene Comune però a questo punto ritiene che non solo il presidente Tombari dovrebbe rinunciare al suo mandato ma anche tutti quelli della Fondazione che ne hanno condiviso le scelte e l'hanno rieletto. La Fondazione si presenta sempre più come un monolitico club dei soliti noti. Molte volte Bene Comune è intervenuto sulla necessità di modificare lo statuto proponendo regole che da un lato fossero capaci di riconoscere che "l'origine del suo patrimonio nasce dal territorio e dai suoi abitanti, che quindi dovrebbero avere il diritto di guidarne la governance" e dall'altro che "favorisca un rinnovamento ed un interscambio dei soci".
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