Fano, la stoccata di tre ex amministratori: «Via Mms dalla gestione idrica, serve un consorzio tra Comuni»

Fano, la stoccata di tre ex amministratori: «Via Mms dalla gestione idrica, serve un consorzio tra Comuni»
Fano, la stoccata di tre ex amministratori: «Via Mms dalla gestione idrica, serve un consorzio tra Comuni»
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Venerdì 25 Agosto 2023, 03:45 - Ultimo aggiornamento: 15:08

FANO - «La gestione dell’acqua deve tornare ai cittadini». È la prima di molte altre stoccate vibrate nei confronti di Marche Multiservizi e sulla gestione dei servizi pubblici primari nella nostra provincia. Pollice verso di tre ex amministratori pubblici fanesi: Tiziano Busca, assessore comunale negli anni Settanta, Francesco Baldarelli e Cesare Carnaroli, sindaci della città nel periodo dal 1990 al 2004, hanno deciso di intervenire a titolo personale «su temi delicati di cui nessuno parla, soprattutto sotto scadenza elettorale».


Il passo indietro richiesto


Il punto di partenza è dunque l’auspicato passo indietro di Marche Multiservizi rispetto al servizio idrico. «La gestione dell’acqua – ha detto Carnaroli – è la più rilevante priorità del momento.

Il servizio idrico integrato deve tornare in completa mano pubblica, ai Comuni che poi lo gestiranno in consorzio secondo i criteri ritenuti migliori». Una volta acquisito il risultato, si potrà parlare anche del resto: la discarica a Monteschiantello per cominciare. Nel suo genere «l’unica vera risorsa rimasta in provincia», hanno detto i tre ex amministratori fanesi, chiedendo un cambio di passo. 


«Partecipazione, democrazia, trasparenza e attenzione ai beni comuni», hanno incalzato Baldarelli, Busca e Carnaroli, aggiungendo che «gestire il sistema dei rifiuti non può essere un affare economico mediato tra poche persone». Un nucleo di potere ristretto è individuato tra «Pesaro, Urbino e valle del Foglia», all’interno di una «programmazione lasciata volutamente incerta». Il progetto Riceci, «da liquidare come non realizzabile», è lo snodo dell’attuale momento. «È andato in crisi – hanno proseguito Busca, Baldarelli e Carnaroli – proprio quel gruppo dirigente che ha sempre pensato che per scelte di interesse provinciale bastasse un accordo tra pochi».

Una situazione che oggi, sempre a detta dei tre ex amministratori, consegnerebbe a Fano l’occasione storica di dare le carte su temi di importanza strategica. Busca ha aperto le danze rimarcando la necessità di «ricostruire un tessuto politico che si è perso» e la riprova è il fatto che «le decisioni importanti stanno passando sopra la testa di tutti». Baldarelli ha invece delineato un quadro della gestione rifiuti: «Discariche usate come strumento di bilancio per le aziende, Marche Multiservizi che ha inondato la provincia con rifiuti provenienti da altri territori. Saturate in pochissimo tempo le potenzialità di un sistema che è stato messo sotto stress e portato in una fase di crisi». Secondo i tre ex amministratori servono nuove scelte condivise, che coinvolgano sia gli enti pubblici sia le due aziende dei servizi, Mms e Aset. 
La gestione integrata
L’impianto a Monteschiantello potrebbe diventare il luogo giusto per il biodigestore e «un modello di gestione integrata» grazie a «importanti impianti di selezione e recupero». Scelte che sono ritenute una garanzia di longevità per la discarica e per la salute dei residenti, ieri presenti in buon numero. Lamentavano disagi come la persistente presenza di cattivi odori e la mancanza di informazioni. La nutrita delegazione del comitato locale Ambiente Vivo ha quindi affermato la propria disponibilità al confronto a patto di alcune precise garanzie. 
Osvaldo Scatassi
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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