FANO - Dopo le dimissioni concordate del dirigente comunale Pietro Celani dal ruolo di capo gabinetto, presentate 9 mesi fa, nel luglio scorso, nonostante le relative mansioni siano state portate avanti dallo stesso fino ad oggi, la giunta comunale ha approvato un nuovo modello strutturale dei settori dell’ente, che attua sostanziali modifiche. E’ il secondo che fa seguito a quello attuato nel 2014 quando molte delle incombenze attribuite al direttore generale, carica abolita dal governo nazionale nei Comuni con popolazione inferiore ai 100.000 abitanti, passarono al capo gabinetto.
Lo staff del sindaco
In base a quest’ultima ristrutturazione, d’ora in aventi il ruolo di capo gabinetto non sarà più ricoperto da un dirigente, ma tutto lo staff, di cui fa parte una decina di persone, sarà posto alle dirette dipendenze del sindaco e ricompreso per gli aspetti gestionali nell’ambito della segreteria generale. Ne fanno parte i collaboratori del sindaco e degli assessori, più i 4 dipendenti del giudice di pace che il Comune si è preso in carico pur di salvaguardare questa figura assai importante per la città di Fano, che era in pregiudicato di essere abolita.
Allo stesso segretario generale, in questo caso il dottor Stefano Morganti, sono stati attribuiti infatti compiti e funzioni aggiuntive non solo di natura gestionale, ma anche di natura programmatoria, quale snodo di rapporto tra gli organi di amministrazione e la strutture dell’ente, con aumento delle relative peculiarità: a lui spetterà ad esempio firmare il piano triennale dei lavori pubblici, il piano degli obiettivi e dare formalmente l’okay alle modifiche di bilancio.
Pietro Celani comunque rimane una figura di riferimento all’interno della macchina comunale, vuoi per la competenza acquisita in materie giuridiche e per l’esperienza assunta nel coordinare le varie attività dei diversi settori.
Il rapporto di fiducia
Si tratta di un nuovo ruolo che comporta un particolare rapporto di fiducia da parte del sindaco perché investe anche la materia del contenzioso e quindi richiede una profonda competenza di carattere legislativo e legale. In particolare alla direzione di Area complessa affari generali, fatte salve le eventuali ulteriori funzioni affidate dal sindaco, è attribuito il coordinamento e la sovrintendenza delle attività relative alla gestione dei settori ad essa attribuiti, l’emanazione di direttive al fine di orientare l’attività degli stessa e la verifica alle direttive emanate.