Madonnina sottratta e sfregiata con due viti conficcate negli occhi: inquietante ritrovamento in una aiuola spartitraffico

Madonnina sottratta e sfregiata con due viti conficcate negli occhi
Madonnina sottratta e sfregiata con due viti conficcate negli occhi
di Osvaldo Scatassi
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Martedì 19 Maggio 2020, 02:55 - Ultimo aggiornamento: 20 Maggio, 10:19

FANO - Sfregiata e abbandonata in un’aiuola, a Torrette di Fano, una statuina in gesso che raffigura la Madonna. Un gesto a forte contenuto sacrilego, dalle modalità e dall’effetto visivo molto sgradevoli: all’opera sacra sono state infisse due viti nelle orbite degli occhi.

Fronte e guance, inoltre, sono state graffiate con un oggetto appuntito e le incisioni formano tre croci a testa in giù. Ora i carabinieri indagano sull’episodio, tra le domande cui cercano risposte ci sono anche le motivazioni dell’episodio: una ragazzata, per quanto inqualificabile, oppure qualcosa che potrebbe risultare assai più inquietante? La statuetta è stata lasciata su un’aiuola spartitraffico di largo Bellariva, sul lungomare a Torrette di Fano, sotto un folto cespuglio. Era visibile, prestando una certa attenzione, dal traffico che proviene dalla statale Adriatica e risale dal sottopasso. 

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Ieri l’impressione era che si trovasse lì già da qualche giorno. L’hanno recuperata i carabinieri della stazione a Marotta, che hanno iniziato le ricerche per individuare dove sia stato prelevato l’oggetto sacro, forse più da un’edicola votiva oppure da una cappellina di famiglia in qualche cimitero, piuttosto che da una chiesa. 
La statuetta profanata è alta circa mezzo metro e sembra essere stata realizzata in tempi abbastanza recenti. La sua presenza, in uno degli snodi più trafficati durante la stagione estiva, che pian piano sta tornando a essere frequentato, è passata inosservata anche ad alcuni abitanti nella frazione fanese: la comunità locale è comunque rimasta assai colpita dall’accaduto.  

Chi ha sfregiato la statuetta ha commesso un delitto contro il sentimento religioso e rischia di restare in carcere fino a due anni, come prevede il codice penale all’articolo 404 in caso di offesa a una confessione mediante il danneggiamento di cose. Episodi simili sono rari, almeno nelle nostre zone, però purtroppo ci sono e suscitano tanto sdegno. 

Un caso che potrebbe essere considerato analogo (senza con questo voler creare alcun tipo di collegamento) risale a poco più di un anno fa e avvenne a Saltara di Colli al Metauro, dove una statuetta della Madonna con bambino, fu trafugata durante la notte di Pasqua da un’edicola votiva. La ritrovò in pezzi il parroco di Calcinelli nella piazza Pio Franchi de’ Cavalieri. Anche questa vicenda fu oggetto di un’indagine da parte dei carabinieri locali. I diversi tasselli dell’oggetto sacro furono consegnati a un restauratore, che è riuscito a ricostruire la statuetta.

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