Sgarbi e Carriera, cena "all'estero" dei ribelli del Dpcm. C'è anche il sindaco: «Ma avete sbagliato»

Sgarbi e Carriera, cena "all'estero" dei ribelli del Dpcm. C'è anche il sindaco: «Ma avete sbagliato»
Sgarbi e Carriera, cena "all'estero" dei ribelli del Dpcm. C'è anche il sindaco: «Ma avete sbagliato»
di Gianluca Murgia ed Eugenio Gulini
3 Minuti di Lettura
Venerdì 13 Novembre 2020, 04:05

SAN MARINO - Blitz serale del sindaco di Urbino, Maurizio Gambini, in terra straniera e neutra, sul Titano, per la “cena delle beffe” con il suo pro sindaco Vittorio Sgarbi e il cosiddetto “ristoratore ribelle” Umberto Carriera.

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La serata conviviale, che a San Marino nonostante le polemiche è ancora permessa, si è svolta al ristorante “Il Piccolo” e mette un punto sugli incontri accuratamente evitati, nei giorni scorsi, dai sindaci di Pesaro e Fano. Seri e Ricci erano e restano in aperto contrasto con le iniziative del ristoratore Umberto Carriera (le aperture serali dei suoi locali a costo di venir pesantemente sanzionato) e il sostegno di Sgarbi che, nel weekend, ospiterà a Roma lo stesso Carriera in un tour tra parlamentari e vertici istituzionali (Patuanelli?).

Lo stesso Gambini aveva disertato il precedente invito a cena di Sgarbi in terra pesarese («Non sarei riuscito a rientrare a casa per le 22 ma non volevo neppure essere strumentalizzato»), questa volta il trio si sarebbe avvalso di una certificazione “per motivi politici” firmata dal parlamentare Sgarbi.

«A San Marino fanno bene»

Il primo cittadino di Urbino, attraverso un video, ha spiegato le «motivazioni della serata», elogiando «San Marino per aver tenuto aperto e controllato tutto puntualmente», additando «un “no” risoluto a Carriera e Sgarbi sui loro comportamenti» ma allo stesso tempo ammettendo che «il Dpcm ha generalizzato troppo tagliando fuori anche quei locali che avrebbero potuto assicurare più o meno sicurezza». Andiamo in ordine. «Volevo confrontarmi con il mio pro sindaco Sgarbi e il ristoratore. Ingiustamente hanno trasgredito alle regole, ho detto subito che si stavano sbagliando – ha fortemente dichiarato Gambini -. Hanno preso una posizione che non va bene perchè le regole emanate vanno rispettate. Puoi avere un’opinione diversa e va rispettata ma le regole sono le regole. Con il primo Dpcm io ho anticipato il Governo di quattro giorni sul problema movida ducale. Ho chiuso a mezzanotte tutti i locali pubblici. Purtroppo noi sindaci non possiamo prenderci responsabilità che debbono ricadere sul Governo centrale. A questo punto – continua Gambini - il primo Ministro ha dovuto fare una regola che vale per tutti. Magari prendendomi la responsabilità non avrei chiuso il ristorantino periferico che lavorava con il distanziamento come ho visto verificarsi a San Marino. Il mio collega di Pesaro dice che noi sindaci dobbiamo dire che San Marino deve chiudere (come hanno fatto 15 sindaci romagnoli con un documento spedito la scorsa settimana, ndr) ma io credo che sia una competenza dei ministri: non posso arrogarmi io di dire a San Marino cosa deve fare». 

«Rispettiamo le regole»

«Dobbiamo stare nel nostro e rispettare le regole - conclude Gambini - ecco quello che ho dichiarato al ristoratore di Pesaro e Fano e al mio pro sindaco che lo sostiene. Non lo dico in piazza ma alle persone direttamente visto che già sono partite delle polemiche. Pretendo che nella mia città le regole vengano rispettate». 

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