Proteste anti Dpcm, furia sindaco contro il ristoratore ribelle: «L'ha fatto solo per farsi pubblicità»

Pesaro, proteste anti Dpcm, furia sindaco contro il ristoratore ribelle: «L'ha fatto solo per farsi pubblicità»
Pesaro, proteste anti Dpcm, furia sindaco contro il ristoratore ribelle: «L'ha fatto solo per farsi pubblicità»
di Simonetta Marfoglia
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Mercoledì 28 Ottobre 2020, 08:36 - Ultimo aggiornamento: 8 Marzo, 10:04

PESARO Chiusura della “Macelleria” fino a sabato 31 ottobre e 400 euro di multa al locale (non ai commensali), a fronte di ribalta mediatica e ospitate per Umberto Carriera.

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«Una provocazione grave» per il sindaco Matteo Ricci che lancia sul Masaniello dei ristoratori l’anatema delle leggi. Il giorno dopo la protesta di piazza del Popolo e la cena per 90 in sfida a Dpcm e chiusure preserali, al sindaco non gli passa la rabbia.

Contatto via messaggio

«Carriera mi aveva contattato per messaggio prima della manifestazione - spiega - e io mi ero impegnato a incontrare tutte le categorie in difficoltà già l’indomani.

Non l’ho più sentito, ma c’è poco da dire, ha fatto qualcosa di molto grave e solo per pubblicità, vanificando gli sforzi di chi in quella protesta di piazza ci aveva creduto». E dire che con Carriera il sindaco ha condiviso anche iniziative, vedi l’estivo Dinner in The Sky o il pic nic sulle balle di fieno a Baia Flaminia. «Conosco Carriera, come conosco i ristoratori e i gestori dei locali della città con cui ho ottimi rapporti. Sono anni che siamo impegnati come Comune a vivacizzare Pesaro nella sua offerta, ma il fatto che lo conosca non c’entra nulla. Se al suo posto ci fosse mio fratello mi comporterei allo stesso modo. Ma indietro non si torna. Ci saranno ripercussioni e non saranno banali, mi dispiace per chi lavora con lui. Il valore della legalità è fondante: lo ribadisco, perchè sia chiaro per tutti. La sua è stata una provocazione grave e i ristoratori hanno apprezzato la mia presa di posizione: non si può gettare discredito su un’intera categoria. E ne approfitto per ringraziare le forze dell’ordine, in primis la polizia locale: la gestione è stata impeccabile».

Le tensioni

Le tensioni di piazza che a effetto domino si ripercuotono nei capoluoghi agitano la tenuta della coesione sociale. «La città deve restare unita - chiosa - bisogna gestire la rabbia. Il prefetto Lapolla sta svolgendo un ottimo lavoro, e con lui tutti coloro impegnati nell’ordine pubblico, dal questore al comandante dei carabinieri. Davanti a noi abbiamo mesi molto complicati e difficili, è importare non perdere la compattezza. Pesaro ha passato mesi da incubo a marzo e a aprile, sa cosa vuol dire la sofferenza, per questo, in nome di tutto quello che la comunità ha passato, dobbiamo essere coesi e serrarci. Il Comune c’è». E dopo l’annuncio del milione in arrivo dal governo per tre tipi di bonus (attività, famiglie e bambini), dopo l’intenzione (ribadita in consiglio comunale) di voler chiedere alla Regione fondi extra in quanto territorio fortemente colpito dalla pandemia, nell’agenda del sindaco sono cominciati gli incontri con le categorie economiche. Un’agenda fitta tra una manifestazione e l’altra di piazza - questa mattina c’è la Fipe Confcommercio - per sondare umori e richieste. «Ho parlato con i rappresentanti delle associazioni di categoria e gestori di locali - spiega - nei prossimi giorni incontrerò il mondo dello sport e della danza, e quello della cultura e dello spettacolo. E gli incontri si ripeteranno». Per oggi l’assessore Francesca Frenquellucci ha convocato il Comitato Anticrisi insieme alle associazioni di categoria, rappresentanti degli istituti di credito e sindacati per fare il punto sulle azioni intraprese in questi mesi di emergenza Covid-19.

L’approvazione

Intanto il Consiglio dei Ministri ha approvato il Dl Ristori, che prevede interventi economici in favore delle attività che sono state chiuse totalmente o parzialmente con l’ultimo Dpcm. «Tutti i sindaci italiani - prosegue Ricci - hanno espresso grande preoccupazione per i meccanismi di chiusura che penalizzano categorie economiche e lavoratori già fortemente colpiti dall’emergenza Covid-19. Il nuovo Dpcm è un colpo al cuore anche per me. Capisco le esigenze del settore, ma allo stesso tempo non possiamo esigerci dal far rispettare le norme per il rispetto della salute. Il momento è delicato, chi ha protestato è gente perbene, preoccupata per il futuro, è giusto ascoltarla perchè ha bisogno di un riscontro immediato. Occorre mantenere un equilibrio tra emergenza economica e socio sanitaria. So che è complicato -ma dobbiamo farlo».

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