Pesaro, adesso gli operatori sanitari battono i pugni sul tavolo: «Vogliamo subito i tamponi»

Pesaro, adesso gli operatori sanitari battono i pugni sul tavolo: «Vogliamo subito i tamponi»
Pesaro, adesso gli operatori sanitari battono i pugni sul tavolo: «Vogliamo subito i tamponi»
di Letizia Francesconi
4 Minuti di Lettura
Domenica 29 Marzo 2020, 05:55

PESARO - Ieri ci sono state in regione altre 22 nuove vittime del Covid-19, di cui 14 pesaresi: nelle Marche in totale i morti sono 386 persone di cui 242 nella nostra provincia. Cifre terribili che invcalzano la macchina dell’emergenza sanitaria. Ed è la grande corsa ai tamponi, a 48 ore dall’attivazione del macchinario al laboratorio del San Salvatore a disposizione di Marche Nord con infermieri e operatori socio sanitari della prima linea nei reparti Covid che attendono di sapere se risultano positivi al virus mentre altri che devono ripetere il tampone

LEGGI ANCHE:
Il Coronavirus miete ancora vittime, oggi 22 morti nelle Marche: sono 386

Coronavirus, crescono i contagi a Macerata ed Ascoli. Più di 6.500 persone in isolamento nelle Marche


Sono gli stessi operatori attraverso la voce delle Rsu sindacali a evidenziare timori e dubbi. Il Laboratorio di Patologia Clinica è ufficialmente attivo da venerdì per produrre e processare i tamponi, ma per ora i test di verifica Covid vengono eseguiti ai soli pazienti e per i nuovi ingressi dal Pronto Soccorso. Ci sono reparti Covid dove operatori sanitari -fra infermieri, medici e tecnici di radiologia - devono ancora essere sottoposti ai test, dopo quasi una settimana di attesa. Ci sono infermieri di Marche Nord a cui negli ultimi giorni è stato eseguito il tampone e inviato al laboratorio di Virologia di Ancona che però è ritornato al mittente. Ancona nel frattempo non accetta tamponi provenienti dai presidi di Pesaro, dal momento che Marche Nord dispone ora di un macchinario utile a processarli direttamente. 
 
C’è il caso di un infermiere in attesa da quattro giorni dell’esito, ma il tampone è tornato indietro da Ancona e solo ieri è riuscito ad effettuare il test di verifica a Marche Nord. Gli altri tamponi, che non hanno ricevuto risposte dal laboratorio di Ancona, saranno riprogrammati da domani nel laboratorio del San Salvatore. Nei primi due giorni di attivazione del macchinario sono stati prodotti oltre 100 tamponi su casi ricoverati e positivi, e su quel personale sanitario già in malattia e fuori dal servizio, come gli infermieri del reparto di Oncoematologia venuti a contatto nei primi giorni di marzo con due pazienti positivi. Su ordine della direzione Marche Nord il laboratorio di Patologia Clinica, lavorerà anche oggi per sei ore. Sono gli operatori dei reparti più sensibili a chiedere di essere sottoposti ai tamponi, anche se apparentemente asintomatici. Che il problema dei tamponi sia sempre più sentito lo dimostrano anche le segnalazioni che arrivano dalle strutture protette o per anziani. Da Santa Colomba c’è la richiesta di accelerare i tempi per conoscere gli esiti. Il 24 marzo Asur ha provveduto ai test sui degenti di uno dei moduli, ma a tutt’oggi i risultati proprio su quei pazienti più fragili non sono ancora arrivati.
Infine i reparti: ci sono zone del San Salvatore riorganizzate come la Medicina d’Urgenza chiamate zone intermedie - fra sub intensiva e terapia intensiva- dove i medici chiedono più dispositivi terapeutici. «La richiesta dei dottori che lavorano in questi reparti ponte – spiega un medico – è mettere nelle condizioni queste sale di avere le dotazioni terapeutiche e gli strumenti che consentono ai pazienti di superare la fase sub intensiva e preparare chi invece necessita della terapia intensiva. Per questo servono dispositivi di ossigeno e ventilazione in più e la dotazione per tutto il personale di dispositivi Ffp3.

Si chiedono più presidi terapeutici per aumentare la speranza di farcela di quanti più pazienti possibile, e anche un meccanismo di controllo su operatori a contatto con pazienti Covid più efficace».

© RIPRODUZIONE RISERVATA