PESARO - Laboratorio di Biosicurezza alla Torraccia, c’è il ricorso. «Annullare la delibera consiliare per la vendita del terreno, è viziata. Impugneremo qualsiasi altro atto». Dalle proteste nelle assemblee e manifestazioni in strada (l’ultima di sabato scorso alla presenza delle telecamere di Fuori dal Coro, il cui servizio è andato in onda martedì sera su Rete4), alla battaglia in tribunale, contro la realizzazione del laboratorio di bio-sicurezza di livello 3 nel terreno della Torraccia all’angolo tra via Furiassi e via Grande Torino.
La battaglia
L’associazione socio-culturale Seam, che sostiene la battaglia del comitato contrario al biolaboratorio, ha presentato un ricorso al Presidente della Repubblica per ottenere l’annullamento della delibera del Consiglio Comunale approvata lo scorso 24 ottobre, con la quale è stata disposta l’alienazione del terreno edificabile alla Torraccia per realizzarci la struttura di classe Bls3 dell’Istituto Zooprofilattico.
«Il ricorso - fa sapere l’associazione Seam - è diretto a far annullare la delibera del consiglio comunale per i gravi vizi che presenta.
Tra i motivi del ricorso, anche il fatto che, secondo i proponenti, «il Comune di Pesaro non ha fatto alcun approfondimento rispetto alla compatibilità di questa nuova costruzione e la natura dei terreni, frequentemente soggetti ad esondazioni. Soprattutto, però, senza alcuna istruttoria, senza il minimo approfondimento dal punto di vista scientifico e sanitario, così come sul valore del terreno, sulla compatibilità urbanistica e sul rischio idrico, il Comune ha deciso di fare installare in una zona quasi centrale della città e densamente frequentata, un laboratorio estremamente pericoloso per la salute, collocato ad un livello di rischio molto alto dall’Oms».
Le conclusioni
«Il ricorso - conclude Seam - è stato ormai presentato e se ne attende la decisione, secondo un procedimento che vede coinvolto il Governo, il Consiglio di Stato e il Presidente della Repubblica. Naturalmente continueremo a seguire il problema e siamo pronti a impugnare il permesso di costruire il laboratorio nonché tutti gli atti che il Comune di Pesaro, scelleratamente, dovesse adottare in questa direzione».
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