Biolab da bloccare: «Ci pensi Mattarella». Presentato il ricorso al presidente della Repubblica

Biolab da bloccare: «Ci pensi Mttarella». Presentato il ricorso al presidente della Repubblica
Biolab da bloccare: «Ci pensi Mttarella». Presentato il ricorso al presidente della Repubblica
di Thomas Delbianco
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Giovedì 2 Marzo 2023, 04:50 - Ultimo aggiornamento: 18:52

PESARO - Laboratorio di Biosicurezza alla Torraccia, c’è il ricorso. «Annullare la delibera consiliare per la vendita del terreno, è viziata. Impugneremo qualsiasi altro atto». Dalle proteste nelle assemblee e manifestazioni in strada (l’ultima di sabato scorso alla presenza delle telecamere di Fuori dal Coro, il cui servizio è andato in onda martedì sera su Rete4), alla battaglia in tribunale, contro la realizzazione del laboratorio di bio-sicurezza di livello 3 nel terreno della Torraccia all’angolo tra via Furiassi e via Grande Torino. 


La battaglia


L’associazione socio-culturale Seam, che sostiene la battaglia del comitato contrario al biolaboratorio, ha presentato un ricorso al Presidente della Repubblica per ottenere l’annullamento della delibera del Consiglio Comunale approvata lo scorso 24 ottobre, con la quale è stata disposta l’alienazione del terreno edificabile alla Torraccia per realizzarci la struttura di classe Bls3 dell’Istituto Zooprofilattico. 


«Il ricorso - fa sapere l’associazione Seam - è diretto a far annullare la delibera del consiglio comunale per i gravi vizi che presenta.

Anzitutto, violando regole indefettibili per gli enti pubblici, il Comune di Pesaro ha omesso di fare una gara, un confronto competitivo tra offerenti, regola che non è derogabile neppure per l’ipotesi in cui la vendita corra tra enti pubblici. In ogni caso, e forse ancor più gravemente, non ha fatto stimare il valore dell’area, sicché ha accettato il prezzo proposto dall’Istituto Zooprofilattico senza alcun approfondimento. Oltre a rendere invalida la delibera, questi vizi portano alla responsabilità davanti alla Corte dei Conti di tutti i consiglieri che hanno votato a favore della vendita. Inoltre - continuano i proponenti del ricorso nella nota - gli uffici comunali avevano subordinato il loro parere favorevole al fatto che il laboratorio e le stalle non fossero industrie insalubri di prima classe e, invece, secondo costante giurisprudenza, gli allevamenti degli animali, qualunque sia la loro consistenza numerica, sono inclusi tra le lavorazioni insalubri di prima classe. Anche in questo caso il Comune di Pesaro, senza alcun approfondimento, ha preso per buona la dichiarazione dell’Istituto Zooprofilattico, che ha sostenuto che le stalle non fossero industrie insalubri di prima classe, senza alcuna dimostrazione, prova, approfondimento».


Tra i motivi del ricorso, anche il fatto che, secondo i proponenti, «il Comune di Pesaro non ha fatto alcun approfondimento rispetto alla compatibilità di questa nuova costruzione e la natura dei terreni, frequentemente soggetti ad esondazioni. Soprattutto, però, senza alcuna istruttoria, senza il minimo approfondimento dal punto di vista scientifico e sanitario, così come sul valore del terreno, sulla compatibilità urbanistica e sul rischio idrico, il Comune ha deciso di fare installare in una zona quasi centrale della città e densamente frequentata, un laboratorio estremamente pericoloso per la salute, collocato ad un livello di rischio molto alto dall’Oms». 


Le conclusioni


«Il ricorso - conclude Seam - è stato ormai presentato e se ne attende la decisione, secondo un procedimento che vede coinvolto il Governo, il Consiglio di Stato e il Presidente della Repubblica. Naturalmente continueremo a seguire il problema e siamo pronti a impugnare il permesso di costruire il laboratorio nonché tutti gli atti che il Comune di Pesaro, scelleratamente, dovesse adottare in questa direzione».

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