No al biolaboratorio di Pesaro, la protesta si sposta da Baia Flaminia a piazza Stefanini

No al biolaboratorio di Pesaro, la protesta si sposta da Baia Flaminia a piazza Stefanini
No al biolaboratorio di Pesaro, la protesta si sposta da Baia Flaminia a piazza Stefanini
di Thomas Delbianco
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Lunedì 24 Aprile 2023, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 17:27

PESARO -  Il presidio del Primo Maggio contro il biolaboratorio a Torraccia si farà, ma la manifestazione cambia sede: non sarà più al Campo di Marte a Baia Flaminia, ma in piazza Stefanini, nell’area che gravita attorno al Multiplex Giometti e alla Vitrifrigo Arena. In un certo senso un ritorno al passato dato che piazza Stefanini è proprio a Torraccia, il quartiere che l’inverno scorso ha accolto una delle prime proteste del Comitato che si è formato contro la realizzazione del biolaboratorio. Piazza Stefanini infatti non è lontana da via Grande Torino, la zona dove è prevista la costruzione della struttura, nello specifico un laboratorio di bio-sicurezza di livello 3 nel terreno all’angolo con via Furiassi.


Collaborazione


La nuova sede è stata decisa dopo un incontro che gli organizzatori della manifestazione hanno avuto con i funzionari della Questura.

Inizialmente gli aderenti avrebbero voluto il parco Miralfiore che già nel 2017 aveva ospitato il raduno nazionale dei free vax (era il periodo pre Covid quando venivano contestate le vaccinazioni obbligatorie per i bambini) ma l’area era già occupata dal Comune con l’iniziativa “Pic nic e note” che verrà presentata ufficialmente oggi. Quindi hanno ripiegato su Baia Flaminia e il Campo di Marte che già l’anno scorso aveva ospitato la galassia dei no pass di cui diversi componenti si ritrovano oggi all’interno della varie fasce che compongono il gruppo contrario ai biolaboratorio. Ma a quanto pare Baia Flaminia presentava più di un problema sotto il profilo della pubblica sicurezza tenendo conto che lunedì prossimo l’area del Campo di Marte è meta di famiglie che, se il tempo invita, trascorreranno la giornata al mare o in pic nic all’aria aperta.

Le comitive tradizionali del Primo Maggio avrebbero finito con il fare mucchio in un’area già ad alta concentrazione, senza considerare il problema dei parcheggi per gli autobus che sono stati annunciati da tutt’Italia. Piazza Stefanini è il classico uovo di Colombo: vicina al casello dell’autostrada, con aree di sosta grandi abbastanza per contenere i mezzi dei partecipanti e comunque abbastanza decentrata rispetto a Pesaro e alle zone delle classiche mete turistiche, tanto più che essendo il Primo Maggio anche le catene della grande distribuzione e dei discount presenti saranno chiuse.

Niente programmi alla Vitrifrigo, il cinema sarà alla sera, in soldoni un’area di contenimento perfetta dove perimetrare e convogliare senza rilevanti problemi di ordine pubblico le centinaia e centinaia di persone previste come affluenza. Da qui è iniziato il tam tam sulle piattaforme social, soprattutto il canale Telegram, per avvisare i partecipanti del cambio di meta premettendo che per coloro che arriveranno alla stazione di Pesaro si cercheranno di predisporre delle navette che faranno avanti indietro con la zona di Torraccia. Per il resto il programma prevede un raduno no stop dalle 10 alle 18 con un palco e dei corner dove si alterneranno gli interventi tra cui è previsto anche quello della consigliera del gruppo misto Lisetta Sperandei che è stata tra le prime a presentare interrogazioni in consiglio comunale. 


I precedenti


A questo proposito proprio nell’ultima assise l’assessore al Fare Riccardo Pozzi ha tenuto a ribadire che l’Amministrazione comunale venderà il terreno all’Istituto zooprofilattico subito dopo il parere del Tar. Nelle passate settimane l’associazione socio-culturale Seam, che sostiene la battaglia del comitato tra residenti e altri cittadini contrari al biolaboratorio, aveva presentato un ricorso al presidente della Repubblica Mattarella per ottenere l’annullamento della delibera del consiglio comunale di Pesaro, approvata lo scorso 24 ottobre, con la quale è stata disposta l’alienazione del terreno edificabile a Torraccia per realizzarci la struttura di classe Bls3 dell’Istituto zooprofilattico. Il Comune, attraverso il suo ufficio legale, ha deciso di reagire promuovendo gli atti diretti alla trasposizione del ricorso davanti al Tar delle Marche. La questione è tornata in auge in assise.

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