Benvenuti a Pesaro territorio Nimbizzato. Per inciso Nimby non è la nuova frontiera dei cucinieri robot tuttofare ma l’acronimo anglosassone di “Not in my back yard”, ovvero “Non nel mio cortile”, terminologia catalizzatrice di qualsiasi forma di protesta contro opere di interesse pubblico-privato ma di cui si temono gli effetti negativi se realizzate nell’area di riferimento della comunità Nimby, ovvero progetti ritenuti sensibili o come impatto ambientale o sotto il profilo della salvaguardia della salute. A leggere le cronache più recenti il Pesarese si sente molto Nimby. E come esempi si può ricavare un dettagliato inventario: dalle proteste per la futura sede dell’Istituto Zooprofilattico Marche Umbria di livello 3, che l’accordo con il Comune di Pesaro ha individuato a Torraccia (salvo poi cambiare idea in corsa dopo l’alluvione del 16 maggio scorso che ha mandato in ammollo la zona per la tracimazione del vicino Foglia), ai comitati che in questi mesi sono spuntati un po’ in tutti i quartieri agli annunci di installazioni di antenne 5G per cui le polemiche corrono molto più rapide delle connessioni da andare a velocizzare. L’ultimo casus belli, in ordine cronologico, è l’impianto per rifiuti speciali non pericolosi a Petriano per cui è stata individuata l’area collinare di Riceci. L’iniziativa pubblico-privata, o meglio privata-pubblica (questione di quote di maggioranza) intende dare una risposta all’esigenza delle aziende pesaresi, rappresentata più volte da Confindustria, di abbattere i costi per lo smaltimento dei rifiuti produttivi, che ora vengono portati fuori regione. Ma la zona scelta sarebbe a vista di Torricini di Urbino e in più nelle colline di Dustin (Hoffman). Sì, i languidi declivi dello spot “Marche le scoprirai all’infinito” sono quelli di Riceci e non siamo molto distanti dai paesaggi di Piero (della Francesca), ricordando che giusto 10 anni fa un onnipresente e sempreverde Vittorio Sgarbi guidava la mobilitazione contro il completamento della Fano-Grosseto perché avrebbe compromesso in modo ineluttabile il territorio pennellato e reso immortale dai genii del Rinascimento (anche Raffaello non è rimasto insensibile alle sinuosità dell’Alta Valle del Metauro e del Montefeltro) nei loro capolavori a partire dal celeberrimo Dittico dei Duchi. E proprio in questi giorni Sgarbi, nel doppio ruolo di pro sindaco di Urbino e sottosegretario del Governo Meloni, ha già annunciato che per il sito di Riceci chiederà alla Soprintendenza il vincolo paesaggistico dato che la stessa Urbino è città Unesco e quindi sotto tutela. Sgarbi non è isolato. Sull’onda della protesta popolare, e dei comitati nati allo scopo, in poco tempo sul progetto della discarica sono piovuti una serie di no assolutamente bipartisan e trasversali che hanno unito destra e sinistra. Anche la Regione con l’assessore Stefano Aguzzi ha detto alt.
*Caposervizio di Pesaro del Corriere Adriatico