ANCONA - Agevolazioni fiscali e semplificazioni burocratiche per un’area di 1.786 ettari. Regione e Camera di Commercio al lavoro per istituire la Zona economica speciale. La Zes è uno strumento individuato a livello nazionale per le Regioni in ritardo di sviluppo e in transizione, definito nei dettagli dalla legge.
Deve comprendere almeno un’area portuale di rilevanza strategica collegata alla rete transeuropea dei trasporti. E la Zes delle Marche avrebbe il suo fulcro nel porto di Ancona che ha le caratteristiche richieste.
Le caratteristiche
La Zes presuppone un Piano Strategico centrato sullo sviluppo di infrastrutture nelle aree portuali, retroportuali e ad esse connesse (aree industriali, infrastrutture di collegamento). Consente il riconoscimento di agevolazioni fiscali e semplificazioni amministrative per l’esercizio di attività economiche da parte di aziende già operative o che si insedieranno nelle aree Zes. Per definire la migliore strategia utile a declinare le potenzialità della Zes, Regione e Camera di Commercio si sono confrontate con le associazioni di categoria e i sindacati. Presenti all’incontro l’assessore reginale al Bilancio Guido Castelli, Gino Sabatini presidente della Camera di Commercio delle Marche, l’assessore Stefano Aguzzi e i consiglieri regionali Carlo Ciccioli, Jessica Marcozzi, Renzo Marinelli, Andrea Putzu. Tra due settimane circa tutti gli stakeholders si riuniranno di nuovo per confrontare riflessioni e proposte alla luce delle informazioni acquisite nell’incontro di oggi.
«La Zes è un progetto ad ampio respiro - ha spiegato l’assessore al Bilancio Guido Castelli – che mira ad intercettare semplificazioni amministrative, finanziamenti infrastrutturali e misure di agevolazione fiscale a sostegno delle imprese operative e ubicate nell’area.
La collaborazione
«Un primo passo cui seguiranno incontri di approfondimento sempre con il sistema associativo regionale – ha aggiunto Sabatini - Con la regia di palazzo Raffaello, Camera Marche conferma la volontà di collaborare e farsi da raccordo naturale tra le realtà produttive rappresentate nei propri organi per ponderare le opportunità della Zes che potrebbe costituire un valore aggiunto alle altre misure su cui il tessuto economico marchigiano può già contare».