Sanità, Ciccioli (Fdi) entra a gamba tesa sull’assessore Saltamartini (Lega). Ecco qual è il motivo del contendere

L'assessore Filippo Saltamartini (Lega) e il consigliere regionale Carlo Ciccioli (Fdi)
L'assessore Filippo Saltamartini (Lega) e il consigliere regionale Carlo Ciccioli (Fdi)
di Martina Marinangeli
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Giovedì 31 Marzo 2022, 05:15

ANCONA  - Ci son cascati di nuovo. Quello che, già agli albori della legislatura, era partito come un duello sulla Sanità in punta di fioretto tra l’assessore Filippo Saltamartini, in quota Lega, ed il capogruppo Fdi Carlo Ciccioli – una carriera da psichiatra,  conoscitore della sanità - con il passare dei mesi sta diventando sempre più uno scontro con le clave, spesso consumato nell’aula del Consiglio regionale.

E la seduta di martedì ne è un esempio. Il tema sul tavolo era l’appalto da oltre 14 milioni sottoscritto dal Consorzio Zenit – che si occupa di assistenza e cure domiciliari - quando a presiederlo c’era l’ex deputato Pd Luciano Agostini, che nel frattempo ha rassegnato le dimissioni. A presentare l’interrogazione è proprio Ciccioli che, ascoltata la risposta di Saltamartini, ha ampliato il ragionamento finendo per bacchettare lo stesso titolare della delega.

«Lei è l’assessore alla Sanità, stimabile e tanto impegnato.

Ma se poi tutto ciò che c’è sotto è gestito da coloro che erano stati chiamati a farlo dalla precedente amministrazione (non si possono cambiare i direttori generali, i capi del personale, i direttori dei distretti), quelli continuano a gestire le cose col mandato precedente. La forza d’inerzia vince sulla volontà di cambiamento decisa dagli elettori marchigiani. Esistono conflitti d’interesse che non possono andare avanti: vedo troppi ex esponenti politici sedere in posti chiave della sanità pubblica e privata». 


Parole che non passano inosservate tra i banchi dell’opposizione, con il capogruppo dem Maurizio Mangialardi che parla di «resa dei conti» tra i due. «Dopo le invettive lanciate contro la politica sanitaria dal palco del trentennale del 118, il capogruppo regionale di FdI si è ripetuto con un attacco frontale a Saltamartini: secondo Ciccioli, avrebbe fatto poco o nulla per “liberare” il mondo della sanità marchigiana dai dirigenti in carica prima della loro vittoria alle regionali del 2020. Non riesce proprio a digerire che Acquaroli non lo abbia nominato assessore alla Sanità eppure dovrebbe avere tutti gli strumenti per superare il trauma» affonda Mangialardi, sottolineando «l’ingombrante presenza di Ciccioli ed il suo incessante martellare sull’assessore Saltamartini, peraltro ormai isolato anche dalla Lega».


Al netto della prevedibile polemica dal fronte della minoranza, che ci sia una certa animosità tra Lega e Fdi in generale, e tra i due esponenti dei rispettivi partiti in particolare, è ormai cosa risaputa. Con le elezioni Politiche alle porte, gli alleati di centrodestra iniziano a guardarsi con sospetto e si registrano fibrillazioni anche nei palazzi della Regione. Ma la diatriba tra Ciccioli e Saltamartini ha radici più lontane, che affondano nel mondo della sanità. A dicembre, il titolare della delega era arrivato a dire «la mia posizione di assessore è a vostra disposizione», proprio in replica ad una risoluzione che vedeva Ciccioli come primo firmatario.

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