Diversi punti di vista
L’Autorità portuale guidata da Vincenzo Garofalo dice che il progetto deve andare avanti. Il sindaco di Ancona Daniele Silvetti tira invece il freno a mano (sin dalla campagna elettorale), professandosi fortemente contrario per le criticità ambientali che il terminal si porterebbe dietro. La Regione governata da Francesco Acquaroli, pur puntando tutte le fiches sulla penisola tra le banchine 27 e 28, inserisce intanto il Molo Clementino nel Piano delle infrastrutture deliberato ieri in giunta. E in questo bailamme interviene il capogruppo regionale di Fratelli d’Italia Carlo Ciccioli - che ha un’influenza non da poco anche sul consiglio comunale di Ancona - con una posizione opposta a quella del primo cittadino. «Due sì convinti per la difesa della struttura del Porto storico e del Molo Clementino e per la salvaguardia dell’ambiente, arrivando a emissioni zero con l’elettrificazione delle banchine e l’utilizzo del carburante verde e dell’idrogeno», la premessa conciliante.
I benefici
Ciccoli integra senza esitazioni: «Il connubio con l’Alta velocità ferroviaria. Msc ha acquistato il 50% di Italo per farlo diventare l’Av del versante Adriatico». Ne beneficerebbe anche l’aeroporto, dal momento che «sono in corso trattative per l’acquisto di una partecipazione di Msc in Ita, che assegnerebbero più voli charter e di linea a Falconara». Il tutto, «in attesa della realizzazione della nuova penisola, i cui tempi realisticamente si misurano tra 15-20 anni». Un indirizzo molto preciso. Dato al sindaco di Ancona soprattutto.