​L’ira di Ferretti: “Il Decumano è fermo
Sono pronto a passare alle vie legali”

​L’ira di Ferretti: “Il Decumano è fermo Sono pronto a passare alle vie legali”
di Angela Majoli
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Martedì 7 Aprile 2015, 19:17 - Ultimo aggiornamento: 10 Aprile, 18:10
ROMA - ​L’ira di Ferretti: “Il Decumano è ancora fermo. Sono pronto a passare alle vie legali” Del Cardo e del Decumano, le due dorsali principali lungo le quali si allineano i padiglioni dell'Expo, «non è stata posta neanche la prima pietra». È «sconcertato e arrabbiato» Dante Ferretti: a meno di un mese dall'apertura del 1 maggio, lo scenografo tre volte premio Oscar denuncia che il suo progetto, consegnato oltre un anno fa, «è ancora fermo» e diffida da una realizzazione parziale, dicendosi pronto in tal caso a chiedere i danni. Uno scontro che rinfocola le polemiche di questi giorni sui ritardi e sugli extra-costi dell'esposizione.



«Sono quattro anni che lavoro a questo progetto», sbotta Ferretti, raggiunto al telefono dall'Ansa a Taiwan, sul set di Silence, dove lavora per la nona volta a dare corpo al genio immaginifico di Martin Scorsese. «Ci ho messo la faccia e il nome. È stato approvato da tempo, ma la gara di appalto è stata perfezionata soltanto da poco: non sarà mai pronto per l'apertura. Mi sento dire che forse sarà realizzato per il 2 giugno, festa della Repubblica. Ma non ci penso proprio a una realizzazione parziale e li diffido dall'usare il mio nome».



Ferretti si chiama fuori anche dall'evento di apertura: «Certamente all'inaugurazione non parteciperò. Ho un nome da difendere. E anche ammesso che accelerino nella realizzazione, la qualità è fondamentale».

Di qui la decisione di tutelarsi a livello legale. «A pochi giorni dall'inaugurazione della manifestazione - si legge nella lettera inviata dal legale dello scenografo, Giorgio Assumma, al commissario Expo Giuseppe Sala - è da escludere che la completa realizzazione traspositiva del progetto stesso possa avvenire».



L'eventuale realizzazione parziale determinerebbe «una grave lesione della integrità dell'opera dell'ingegno», sottolinea Assumma, «tutelata dalla legge sul diritto d'autore». Nè si possono chiamare in causa, secondo il legale, «i motivi di necessità oggettiva, che secondo tale legge giustificano le alterazioni della stesura originaria dell'opera». Di qui la determinazione ad adire le vie legali per salvaguardare l'integrità dell'opera, «con ogni più ampia riserva - conclude il testo della lettera - di azioni inibitorie e risarcitorie».



Nato a Macerata 72 anni fa, dal 1969 Ferretti ha lavorato come scenografo in oltre 50 film, decine di produzioni liriche e più di una dozzina di progetti per televisione, musei, moda, festival e pubblicazioni. Nel suo ricchissimo palmares - in gran parte condiviso con la moglie Francesca Lo Schiavo - spiccano tre Oscar per la scenografia (The Aviator nel 2005, Sweeney Todd nel 2008 e Hugo Cabret nel 2012) più sei nomination.
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